Se è il Negativo a contenere proletticamente ogni positività come negata rispetto a sé, anzitutto contenendo in sé la propria posizione, non appare essere proprio del Non–essere e non dell’Essere il carattere di Orizzonte del Tutto dell’ente? Dialogo con Emanuele Severino intorno al senso autentico del Niente.
Teleologia e Tautologia, Destino e Monismo: della differenza tra posizione e contenuto di ogni identità distinta, e del darsi della dipendenza dell'Identità dalla Differenza nel conferimento identitario stesso.
Della differenza tra Essere e Nulla e della Differenza come Divenire teleologico: dialogo con Hegel e Nietzsche intorno al senso autentico del Procedere assolutamente definito.
Fenomenologia Novecentesca della Trascendenza: il coincidente darsi dell’Assolutamente Altro in Heidegger, Jaspers, Rudolf Otto, Max Scheler ed Helmuth Plessner è pensato in relazione al Destino dell’Umano, ebbene alle epoche eliache attraverso l’alternarsi delle quali si storicizza la struttura endiadica della Notte Originaria.
Esistentia ed Essentia si coincentrano nell’instante uniduale dell’Origine e così sempre si coimplicano e inoltrepassabilmente, costantemente riconvergendo nell’unità permanente della Contraddizione, ossia nell’immanente Conflittualità che inconcussa dimora e perimetrale nell’Incentro dei Quattro: dialogo con Sartre e Heidegger intorno alla coimplicazione tra libertà individuale e destinazione categoriale.
Dell’autenticità dell’Ur-Sin-olo o del darsi dell’Enantiosi originaria sub specie fisicae: la co-im-plicazione prima di Potenza-e-Atto-della-Potenza appare ora nel co-in-cider-si di Forma-e-Sub-stanza-della-Forma.
Pastore dell'Essere, Padrone dell'Ente o Ex-secutore del Destino del Nulla? Della relazione tra Esser-ci ed essere-della-Relazione: Dialogo con Martin Heidegger intorno alla relazione che, da principio, immorsa e coimplica Uomo ed essere-del-Nulla.
Le possibilità dell'uomo e l'Uomo come Possibilità. Solo giungendo alle soglie dell’estremo, ontogeneticamente come filogeneticamente, individualmente come categorialmente, intraprocessualmente come trascendentalmente, potremmo ad-fermare ciò che abbiamo o non abbiamo potuto essere o attuare nel corso del nostro esserci, retro-illuminando nel clangore asintotico tutto l’essere-stato dell’allora compiuto non-essere del Non-essere-ancora-mai.
Se il contenuto identitario è determinato dal differenziarsi progressivo del Mondo eccepito dalla partizione del sé, ogni identità dimora nella Storia della Differenza: indagine intorno al fondamento storico dell'Identità.
Il principio di non contraddizione di Aristotele di fronte alla posizione della Negazione autoctica: struttura dell'Originario e anapodissi processuale della coerenza del Negativo.
Evoluzione o Eternazione, Adattamento o Sacrificio: il confronto tra Charles Darwin e Otto Seeck elucida la divergenza circa il conferimento della dignità di áristos tra anglismo e germanismo, Kultur e Zivilisation faustiana, Geistes-wissenschaft e Natur-wissenschaft. Chi sono - autenticamente - i migliori, chi eccelle realmente nell’esistere che lungi-permane, coloro il cui sangue agile tributa tanisfiro la zolla della Storia, o coloro che primeggiano nella sclerosi avida che massimamente s’avviticchia al decorso della Natura in loro?
La contraddizione tra il contenuto attuale della Totalità di ciò che immediatamente dimora nella presenza (Anwesen) e la Forma sua preliminarmente o proletticamente omni-comprensiva, per co-erenza ipseitale, d’ogni ente incontrovertibilmente – già nello stesso suo procombere all’esserci –, avvolto dall’attuosità, ovvero la dis-equazione tra l’essere-presente dell’Originario pre-suppositivamente tutto-l’altro-sopraggiungente-afferrante e il suo possibile essere ulteriormente e altrimenti, non già comporta il toglimento orginario di questa determinata sua contraddizione (“h”, tra contenuto e forma dell’Originario), bensì l’ulteriore o progressivo inveramento del proprio pro-iettivo volersi Contraddizione assoluta o inseitale, immediata egualmente, l’ulteriore co-erentizzazione epperò o intensificazione del solo proprio e progressivamente costitutivo o attuativo contenuto identitario di Dia-vergenza-tra-sé-sé, o, del pari, di Possibilità, Avvento, Progettualità, Proposizionalità, Ulteriorità, Compito (= ΔΙÁ).
Enádē Authentikón, per una definizione preliminare: del mostrarsi, secondo il numero, dell’unità autentica quale coalescenza dell’originaria Diade simplegade. Analisi dell'Originario – Uno-in-sé-diviso – sotto i riguardi della categoria della quantità.
Oltre il crepuscolo dell'Occidente anidentitario, l'aurora del vecchio continente (ri-)sorgerà dall'alterità "antica" dell'Oriente? La Russia può porsi alla guida di “un’internazionale dell’identità e della tradizione” in grado di donare all’Europa un nuovo inizio, una nuova Rivoluzione Conservatrice?
Le radici pagane del culto cristiano: il 2 novembre è il giorno dedicato al ricordo dei defunti, in tanti si recano nei cimiteri per tributare il proprio saluto a chi ci ha preceduti e il più delle volte, inconsapevolmente, ripetiamo gesti e consuetudini che si perdono nella notte dei tempi e che hanno un profondo e arcaico valore rituale. Questa usanza così radicata proviene infatti direttamente da epoche antichissime e la sua sopravvivenza all'interno della tradizione cristiana conserva ancora elementi fortemente pagani.
Le janare di Carife: un mito cereario
e l’ombra estatica di Mefite
Il mitologema messifero del neolitico agrario – riconducibile alla terza funzione indoeuropea classificata da Dumézil nel compito di generare e custodire l’abbondanza della comunità, e già narrato nei celebri misteri eleusini di Cerere-Demetra-Kore-Persefone, le cui iniziazioni rivelavano agli epopti il segreto del sacro Brimos, il fanciullo-spiga, nutrimento alle genti – (ri-)vive nel folklore della Campania, in una storia di "redenzione" di streghe e licantropi.
"Iterativamente (= a ogni affermazione) incrementale impressione di innegabilità al sé dell’in–sé Negazione: questa è l’autentica pro–cessionalità elenctica dell’Originario o l’auto–apodittica strutturazione del sé del Non–sé attraverso l’an–apodittica (Thaúma idésthai) ad–parizione (Phainómena) della teoria di tutte le ad–fermazioni (tà pánta)."
Se è il Negativo a contenere proletticamente ogni positività come negata rispetto a sé, anzitutto contenendo in sé la propria posizione, non appare essere proprio del Non–essere e non dell’Essere il carattere di Orizzonte del Tutto dell’ente? Dialogo con Emanuele Severino intorno al senso autentico del Niente.
Teleologia e Tautologia, Destino e Monismo: della differenza tra posizione e contenuto di ogni identità distinta, e del darsi della dipendenza dell'Identità dalla Differenza nel conferimento identitario stesso.
Della differenza tra Essere e Nulla e della Differenza come Divenire teleologico: dialogo con Hegel e Nietzsche intorno al senso autentico del Procedere assolutamente definito.
Fenomenologia Novecentesca della Trascendenza: il coincidente darsi dell’Assolutamente Altro in Heidegger, Jaspers, Rudolf Otto, Max Scheler ed Helmuth Plessner è pensato in relazione al Destino dell’Umano, ebbene alle epoche eliache attraverso l’alternarsi delle quali si storicizza la struttura endiadica della Notte Originaria.
Esistentia ed Essentia si coincentrano nell’instante uniduale dell’Origine e così sempre si coimplicano e inoltrepassabilmente, costantemente riconvergendo nell’unità permanente della Contraddizione, ossia nell’immanente Conflittualità che inconcussa dimora e perimetrale nell’Incentro dei Quattro: dialogo con Sartre e Heidegger intorno alla coimplicazione tra libertà individuale e destinazione categoriale.
Dell’autenticità dell’Ur-Sin-olo o del darsi dell’Enantiosi originaria sub specie fisicae: la co-im-plicazione prima di Potenza-e-Atto-della-Potenza appare ora nel co-in-cider-si di Forma-e-Sub-stanza-della-Forma.
Pastore dell'Essere, Padrone dell'Ente o Ex-secutore del Destino del Nulla? Della relazione tra Esser-ci ed essere-della-Relazione: Dialogo con Martin Heidegger intorno alla relazione che, da principio, immorsa e coimplica Uomo ed essere-del-Nulla.
Le possibilità dell'uomo e l'Uomo come Possibilità. Solo giungendo alle soglie dell’estremo, ontogeneticamente come filogeneticamente, individualmente come categorialmente, intraprocessualmente come trascendentalmente, potremmo ad-fermare ciò che abbiamo o non abbiamo potuto essere o attuare nel corso del nostro esserci, retro-illuminando nel clangore asintotico tutto l’essere-stato dell’allora compiuto non-essere del Non-essere-ancora-mai.
Se il contenuto identitario è determinato dal differenziarsi progressivo del Mondo eccepito dalla partizione del sé, ogni identità dimora nella Storia della Differenza: indagine intorno al fondamento storico dell'Identità.
Il principio di non contraddizione di Aristotele di fronte alla posizione della Negazione autoctica: struttura dell'Originario e anapodissi processuale della coerenza del Negativo.
Evoluzione o Eternazione, Adattamento o Sacrificio: il confronto tra Charles Darwin e Otto Seeck elucida la divergenza circa il conferimento della dignità di áristos tra anglismo e germanismo, Kultur e Zivilisation faustiana, Geistes-wissenschaft e Natur-wissenschaft. Chi sono - autenticamente - i migliori, chi eccelle realmente nell’esistere che lungi-permane, coloro il cui sangue agile tributa tanisfiro la zolla della Storia, o coloro che primeggiano nella sclerosi avida che massimamente s’avviticchia al decorso della Natura in loro?
La contraddizione tra il contenuto attuale della Totalità di ciò che immediatamente dimora nella presenza (Anwesen) e la Forma sua preliminarmente o proletticamente omni-comprensiva, per co-erenza ipseitale, d’ogni ente incontrovertibilmente – già nello stesso suo procombere all’esserci –, avvolto dall’attuosità, ovvero la dis-equazione tra l’essere-presente dell’Originario pre-suppositivamente tutto-l’altro-sopraggiungente-afferrante e il suo possibile essere ulteriormente e altrimenti, non già comporta il toglimento orginario di questa determinata sua contraddizione (“h”, tra contenuto e forma dell’Originario), bensì l’ulteriore o progressivo inveramento del proprio pro-iettivo volersi Contraddizione assoluta o inseitale, immediata egualmente, l’ulteriore co-erentizzazione epperò o intensificazione del solo proprio e progressivamente costitutivo o attuativo contenuto identitario di Dia-vergenza-tra-sé-sé, o, del pari, di Possibilità, Avvento, Progettualità, Proposizionalità, Ulteriorità, Compito (= ΔΙÁ).
Enádē Authentikón, per una definizione preliminare: del mostrarsi, secondo il numero, dell’unità autentica quale coalescenza dell’originaria Diade simplegade. Analisi dell'Originario – Uno-in-sé-diviso – sotto i riguardi della categoria della quantità.
Oltre il crepuscolo dell'Occidente anidentitario, l'aurora del vecchio continente (ri-)sorgerà dall'alterità "antica" dell'Oriente? La Russia può porsi alla guida di “un’internazionale dell’identità e della tradizione” in grado di donare all’Europa un nuovo inizio, una nuova Rivoluzione Conservatrice?
Le radici pagane del culto cristiano: il 2 novembre è il giorno dedicato al ricordo dei defunti, in tanti si recano nei cimiteri per tributare il proprio saluto a chi ci ha preceduti e il più delle volte, inconsapevolmente, ripetiamo gesti e consuetudini che si perdono nella notte dei tempi e che hanno un profondo e arcaico valore rituale. Questa usanza così radicata proviene infatti direttamente da epoche antichissime e la sua sopravvivenza all'interno della tradizione cristiana conserva ancora elementi fortemente pagani.
Il mitologema messifero del neolitico agrario – riconducibile alla terza funzione indoeuropea classificata da Dumézil nel compito di generare e custodire l’abbondanza della comunità, e già narrato nei celebri misteri eleusini di Cerere-Demetra-Kore-Persefone, le cui iniziazioni rivelavano agli epopti il segreto del sacro Brimos, il fanciullo-spiga, nutrimento alle genti – (ri-)vive nel folklore della Campania, in una storia di "redenzione" di streghe e licantropi.