20 marzo 2021
Trovando legittima e consentanea alla nostra
Weltanschauung la posizione di opposizione alla sussunzione, nell’Orizzonte dell’Oggi, della Scienza, qui inquadrata sotto i riguardi della farmacologica, al Capitalismo, proviamo a ulteriormente ragionare sulla necessità di porre
kritérion (separazione) tra Scienza in sé e Scienza applicata alla Tecnica nel tempo del Mercato omni-afferrante, al fine di non confondere la per noi legittima lotta contro le
Corporations globali, in (inconscia) battaglia contro l’esserci autentico dell’Uomo quale a-bisso auto-ctico e pro-tendimento pro-lettico, Ulteriorità e Potenza, Auto-potestatività e Pro-gettualità, esserci autentico in cui rientra quella postura agonale-prometeica scientifica (al di là della pur necessaria distinzione spengleriana – intradestinale – tra scienza apollinea e scienza faustiana) che non mai si arrende d’innanzi all’ostilità del Non-Io, né mai si abbandona, misticamente, a teodicee trascendenti o armonie olistiche immanenti.
Bene, proviamo a considerare la sostenibilità concettuale di quell’atteggiamento che rifiuta i vaccini in quanto prodotti da multinazionali votate esclusivamente al lucro e non al benessere fisico dell’individuo.
E tentiamo di farlo, come già esdottosi, confrontando ulteriormente gli azionariati apicali delle principali
Corporations nell’oggi dominanti:
Apple: i maggiori investitori istituzionali (30 dicembre 2020) |
Vanguard Group, Inc. (The) |
7,48% |
BlackRock Inc. |
6,29% |
Berkshire Hathaway, Inc |
5,28% |
State Street Corporation |
3,80% |
FMR, LLC |
2,14% |
Amazon: i maggiori investitori istituzionali (30 dicembre 2020) |
Vanguard Group, Inc. (The) |
6,44% |
BlackRock Inc. |
5,47% |
State Street Corporation |
3,17% |
Price (T.Rowe) Associates Inc |
3,10% |
FMR, LLC |
3,07% |
Coca-Cola: i maggiori investitori istituzionali (30 dicembre 2020) |
Berkshire Hathaway, Inc |
9,28% |
Vanguard Group, Inc. (The) |
7,25% |
BlackRock Inc. |
6,56% |
State Street Corporation |
3,97% |
Wellington Management Company, LLP |
|
McDonald’s: i maggiori investitori istituzionali (30 dicembre 2020) |
Vanguard Group, Inc. (The) |
8,71% |
BlackRock Inc. |
6,81% |
State Street Corporation |
4,84% |
Wellington Management Company, LLP |
4,46% |
Bank of America Corporation |
1,54% |
Netflix: i maggiori investitori istituzionali (30 dicembre 2020) |
Vanguard Group, Inc. (The) |
7,50% |
Capital Research Global Investors |
6,83% |
Blackrock Inc. |
6,49% |
FMR, LLC |
4,49% |
Price (T.Rowe) Associates Inc |
4,39% |
Nike: i maggiori investitori istituzionali (30 dicembre 2020) |
Vanguard Group, Inc. (The) |
8,18% |
Blackrock Inc. |
7,32% |
State Street Corporation |
4,30% |
FMR, LLC |
2,45% |
Price (T.Rowe) Associates Inc |
2,30% |
Ci fermiamo qui, per non ulteriormente tediare i nostri pazienti lettori, ma la lista di prodotti e servizi commerciati dalle multinazionali che quotidianamente tutti noi compriamo è, come ognuno sa, affatto fitta ed estesa.
Proviamo ora a scoprire (ancora: “
Contro-analisi della sospensione precauzionale di AstraZeneca nell’Orizzonte del Finanziario”) chi detiene il maggior numero di azioni in Pfizer, Johnson & Johnson e Moderna, ovvero nelle tre aziende farmaceutiche detentrici dei brevetti vaccinali ad oggi, almeno in Occidente, prevalentemente utilizzati accanto al più discusso prodotto di AstraZeneca.
Pfizer: i primi 5 investitori istituzionali (quota % al 30/12/2020) |
Vanguard Group, Inc. (The) | 8,03% |
Blackrock Inc. | 7,12% |
State Street Corporation | 5,01% |
Capital World Investors | 4,78% |
Wellington Management Company, LLP | 4,42% |
Johnson & Johnson: i primi 5 investitori istituzionali (quota % al 30/12/2020) |
Vanguard Group, Inc. (The) | 8,66% |
Blackrock Inc. | 7,16% |
State Street Corporation | 5,47% |
Geode Capital Management, LLC | 1,52% |
Wellington Management Company, LLP | 1,35% |
Moderna: i primi 5 investitori istituzionali (quota % al 30/12/2020) |
Flagship Pioneering Inc. | 7,71% |
Baillie Gifford and Company | 6,07% |
Vanguard Group, Inc. (The) | 5,84% |
Blackrock Inc. | 5,11% |
FMR, LLC | 1,98% |
Gli azionariati apicali delle multinazionali
farmaceutiche detentrici dei brevetti vaccinali parrebbero dunque perfettamente speculari e sovrapponibili a quelli delle
aziende i cui prodotti di consumo e i cui servizi quotidianamente acquistiamo e fruiamo.
Bene, se fosse scritto che la lotta al Capitalismo dovesse passare attraverso il boicottaggio dei prodotti e dei servizi erogati quotidianamente a ciascuno di noi dalle
Corporations globali (erogazioni che implicano naturalmente fatturato della proprietà e plusvalenze degli azionisti), noi saremmo i primi nel plaudire la perorazione del ritorno al pauperismo di Licurgo.
E, nondimeno, non si comprende come il boicottaggio o, piuttosto, la diffidenza ricettiva, debba coinvolgere solo e anzitutto la compravendita dei prodotti curativi, prodotti che, fino a prova scientifica contraria, accanto a utili e plusvalenze hanno comportato e ancor più nell’oggi pandemico comportano e comporteranno benessere fisico (inutile ostendere, infatti, pletore datuali concrete attestanti il miglioramento e l’allungamento della vita che la scienza moderna, anche applicata alla farmacologia, ha portato), e non invece involvere anzitutto quei prodotti che, accanto ad altrettanti utili e plusvalenze, o non com-portano benessere, o addirittura inducono malessere fisico, soddisfacendo tuttavia il nostro piacere psico-fisico effimero.
Non lo si comprende, certo, a meno di non ricondurre la radice fomitale dell’immediata avversione alla cura, antropica, e non al male, naturale, non già alla lotta contro i meccanismi del Capitale, bensì al timore e al tremore che, primordiale o co-originario, da sempre coglie l’uomo allorquando si affaccia al cospetto del Nulla del proprio fondamento, a quell’angoscioso terrore o
thauma ovvero immediatamente coimplicato e coinvolto in ogni afferramento autentico od omo-nomico del Destino che si attua allorquando – tanto categorialmente (l’Umanità-in-sé), quanto individualmente (ognuno di noi) –, non si delega ad alcuna inseità altra da sé il sostegno del sé, non al non-sé concedendo antecedenza alcuna né ulteriorità, sia tale etero-fondamento esistenzialmente inautenticante cis-umano o ctonio (Natura), sia ultra-umano o empireo (Dio).
Molte ha la vita forze tremende (deinà);
eppure più dell’uomo nulla, vedi, è tremendo (deinóteron).
Sofocle, Antigone, vv. 332-33, trad. di G. Lombardo Radice.