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L'ordinarsi nell'effimero dell'apparire del Mondo

“Lugano addio”, anzi, Mariupol (e Odessa) addio...
La distopia della "Conferenza per la Ricostruzione dell'Ucraina" (in medias res)
10 luglio 2025
Nell’estate del 2022, il 4 e il 5 luglio, si tenne a Lugano la "Ukraine Recovery Conference". Nel 2023, il circo, nel frattempo rinominato "Conferenza per la Ricostruzione", si era spostato a Londra, nel 2024 a Berlino, sino a far tappa oggi nella nostra bellissima capitale.

In quell’occasione originaria, io ricordo chiaramente come si discusse della ricostruzione della città di Mariupol, caduta il 20 maggio precedente.

In Rete si possono trovare facilmente filmati dell’attuale città, che sembra essa, ora, Lugano o qualche altra cittadina svizzera.

E “Lugano addio”, anzi, Mariupol addio...

Mi domando quale fine abbia fatto la carta con cui, il 4 e il 5 luglio del 2022, i grandi geni della finanza e della politica occidentale firmarono quegli accordi di ricostruzione, forse la stessa con cui il guardiacaccia in "vacanza romana" affisse manifesti per pubblicizzare una festa sulla principale spiaggia della Crimea che avrebbe dovuto tenersi nell'estate del 2023 (perché la contro-offensiva doveva arrivare agli Urali etc...)

Ma, poiché ad imparare dalla storia evidentemente non si miete il consenso degli stolti e dei dormienti, oggi, non paghi della loro lungimiranza di allora, con il fronte nel frattempo spostatosi di 200km, la nostra premier, parimenti presente nella pagliacciata del 2022, si candida a ricostruire niente meno che la città – russofona e russofila – di Odessa.

Vedremo se, nel 2026, a Varsavia, si candiderà per ricostruire Sumy o Dnipropetrovs'k, sperando che, nel 2027, forse a Parigi, non si faccia prendere da un momento di megalomania, offrendosi di ricostruire niente meno che la capitale.

Infine, coloro che – tra codesti faccendieri, burocrati, affaristi, speculatori finanziari e maggiordomi della superclass anglossassone – ancora saranno in sella nel 2028, probabilmente si ritroveranno imperterriti in qualche capitale baltica per contendersi la ricostruzione di Leopoli...

<<A Roma brama di dominio e ingordigia>> (ambasciata Russa), ma anche tanta, tanta finzione cinematografica, distopia e imbonimento delle masse...  panem, circenses e foto di gruppo in tajer e abito scuso (a parte ovviamente il pluri-renitente alla leva a cui Netflix ha solo aggiornato il look originario da Rambo dopo l'incontro allo Studio Ovale, trasformandolo in una sorta di guardia giurata dei grandi magazzini degli anni 80).

<< Istante fermati, sei bello >>, esclamava Goethe nel Faust, per esprime la volontà folle di bloccare lo scorrere del tempo, che sarà sempre un “passo avanti” al passo che tenta di coglierlo. Ecco, questa la distopica follia di indire conferenze per ricostruire una nazione che, giorno dopo giorno, vedere erodere il proprio territorio, senza neppure sapere dove e quando tale progressiva erosione si arresterà.

L’Ucraina del 10 e dell’11 luglio 2025, i giorni della Conferenza, il 12 già non più sarà.