Partiamo dai fatti: ieri, nei pressi della città di Dnipropetrovsk, i russi hanno distrutto, con 3 missili “quasi balistici” del tipo Iskander-M, un intero sistema antimissilistico italo-francese denominato Samp/t. Secondo Orsini, l’Italia, nel 2022, possedeva 5 sistemi anti-aerei di questa tipologia. Parrebbe che, nel contesto ucraino, si siano dimostrati migliori, sicché maggiormente efficaci, rispetto al complesso – più celebre e più pubblicizzato – Patriot. Sempre secondo Orsini (ma, qui non è importante la “puntualità”, bensì l’ordine di grandezza delle cose, prodromico alla riflessione e alla comprensione dei fenomeni, cioè a dire non conta se fosse realmente 5 o 6 o 4), un sistema è stato distrutto subito, un ulteriore nel 2024. Questo, dunque, potrebbe essere il terzo (in verità, essendo un sistema complesso, è possibile che l’Italia abbia fornito i radar, la Francia i missili intercettori e i lanciatori mobili dei medesimi; ma, anche qui, poco conta ai fini del ragionamento). Ipotizzando lo fosse, l’Italia ha fornito 3 dei 5 sistemi
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