Orizzonte Altro
Diurnalia

L'ordinarsi nell'effimero dell'apparire del Mondo

La cogenza del principio di Realtà
Lo schiaffo di Putin (prima di quello di Karaganov...) e i deliri “de-realizzanti” dell’Ue (e dei pifferai inchiostrati di BlackRock) - 4 dicembre 2025
Nella nostra riflessione del 26 novembre scorso, titolata: “La seduzione del male”, scrivemmo: << Pertanto, ipotizzando che Trump non abbia offerto a Putin l’Alaska o una cena con Melania…, non riusciamo a cogliere altra spiegazione circa l’eventuale accettazione russa – per quanto ne rimaniamo scettici – se non la “metafisica” seduzione del Male e l’eccentrismo dell’attuale classe dirigente russa “moderata”, rispetto a coloro che, come Karaganov, vogliono farla finita per sempre con l’Occidente e saldarsi all’Asia >>. Stante: l’esito dei colloqui a Mosca; le parole del neocon Rubio (“finora abbiamo sentito tutti [Ue e Ucraina] ma non abbiamo sentito gli unici che dovevamo sentire [i russi] per ottenere la pace”); e il non essersi neppure fermati a Kiev degli emissari Witkoff e Kushner di ritorno da Mosca (gli statunitensi incontreranno una delegazione ucraina in Florida, forse in qualche altro nightclub… per riferire del vertice fiume con Putin); possiamo con certezza ri-affermare quando scrivemmo: “non c’è alcuna ragione – al di là dell’irrazionale maliosità circea occidua, da cui nondimeno i russi sembrano ormai essersi emancipati – in ossequio alla quale i russi dovrebbero accettare lo stesso piano a 28 punti di Trump, che taluni giornalai nostri scrissero addirittura fosse il piano di Putin. [. . .]
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La seduzione del Male
Perché è illogico che la Russia accetti il piano di pace di Trump - 26 novembre 2025
Nel 1920, veniva pubblicato, a Sofia, L’Europa e l’umanità. Il saggio, del linguista ed etnografo Nikolaj Trubeckoj, è considerato uno dei fondamenti del movimento Eurasismo. A breve, pubblicheremo sul nostro portale una sintesi ragionata e commentata dell’edizione Aspis, del 2021. Uno dei concetti fondamentali del volume è la dialettica tra egocentrismo ed “eccentrismo”. Il primo atteggiamento – ovviamente a livello di génos, non di singolarità psicologiche – consiste nel ritenere il sé sicché la propria civiltà come il centro del mondo, l’entelechia del processo evolutivo umano, altresì ritenendo, per coimplicazione, ogni altra comunità tanto più inferiore e arretrata quanto più si allontana dall’archetipo entelechiale. Per Trubeckoj, ovviamente, la Kultur egocentrica per antonomasia è quella che lui chiama romanogermanica, cioè a dire l’Occidente nell’oggi definito collettivo. L’eccentrismo rappresenta l’altra faccia e la complementare rispetto all’egocentrismo e consiste nel percepire – tipicamente da parte dell’élite – l’altro da sé come superiore modello di civiltà da imitare e imporre al proprio popolo. Da quando è miseramente fallita la cosiddetta controffensiva ucraina – nella quale sia l’esercito controffendente, che tutto l’Occidente, han dato fondo a ogni riserva, materiale e umana (per questo la linea Surovikin rappresenta, per noi, sul piano storico e forse financo destinale, il bastione che arresta l’espansione globale del Nuovo Ordine Mondiale che lì muore [. . .]
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Distopia Occidente: ultima fermata, a 15 km da Sloviansk
La guerra dei piani di pace: mentre il Donbass sta per cadere completamente, si agitano isterici marionette e maggiordomi, completamente avulsi dal Reale - 24 novembre 2025
Leggendo la nostra stampa, certamente parte di un tutto da alcuni definito “Occidente collettivo”, sembrerebbe che la guerra sia tra l’Ue e l’Ucraina, da un lato, e l’amministrazione Trump, dell’altro. Ai 28 punti yankee, risponde, invero, la vecchia Europa con 26 (per alcuni 27, per altri 28), a breve, forse, i Volenterosi ne proporranno ulteriori 29 e domani o dopo, una corrente “extraparlamentare” baltico-polacca, più oltranzista, arriverà financo a 31, mentre gli ultranazionalisti banderisti ucraini non si siederanno neppure al tavolo se prima non sarà garantito loro il banno su tutta la Crimea e la riva orientale del Mar Nero. Nel frattempo ieri – nel silenzio strategico della parte che, in tutto questo circo da Bagaglino del Tardo Antico, ha valicato il Danubio e già stanzia nella Pannonia occidentale... – Pokrovsk è ufficialmente caduta, seguendo il destino di Kupyansk, conquistata completamente il giorno precedente. Più a Sud di Kupyansk, domenica, l’esercito russo è ulteriormente avanzato in direzione della T05-13, che collega tra loro Lyman e Siversk, a metà strada circa tra le due cittadine, all’altezza dell’insediamento di Zakitne. Da qui, la citta di Sloviansk dista circa 15km. Al momento, il raggio di copertura dei droni fpv russi varia da 20 a 50km, quindi la loro capacità di estendere la zona contesa (definita “grigia”), e di controllarla, supera il perimetro dell’ultima roccaforte ucraina. [. . .]
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Campoformio 2.0:
Il sacrificio della "Patria della Tradizione" sarebbe consumato?
21 novembre 2025
Il celebre romanzo foscoliano “Le ultime lettere di Jacopo Ortis”, così principia: << Il sacrificio della patria nostra è consumato >>. La patria di cui scrive il patriota veneto nelle proprie epistole letterarie è la Repubblica di Venezia, svenduta dal Bonaparte agli Austriaci in contropartita del riconoscimento della Repubblica Cisalpina come francese, e della cessione di alcuni territori lungo il Reno. Il 17 ottobre 1797 veniva infatti siglato il celebre Trattato di Campoformio, tra la Francia di Napoleone e l’Austria degli Asburgo, sconfitta sul campo. La pace, temporanea, fra i due belligeranti, fu consacrata immolando sull’altare della Realpolitik e dei primaziali interessi nazionali, gli ideali rivoluzionari che avevano animano la costituzione, nel maggio precedente, di un governo patriottico veneto filo-francese. Per generazioni, questo tradimento fu assurto ad archetipo della dialettica politica ideale Vs reale, interessi dei popoli Vs interessi delle elites. La rassegna stampa italiana, quindi Occidentale, è quest’oggi prevalentemente occupata dall’ipotesi di accordo tra Usa e Russia, fatta ieri trapelare da alcuni media statunitensi, fra cui Axios. [. . .]
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<< Masaniello è crisciuto, Masaniello è turnato!>>
E ha una bellissima acconciatura europeista…
20 novembre 2025
L’11 novembre del 1918, presso la foresta di Compiègne, nell’allora regione di Piccardia, in Alta Francia, si firmò il celebre armistizio che pose fine alla prima guerra mondiale: la Germania, crollata al fronte, siglò la resa nel vagone ferroviario n° 2419 D. 22 anni dopo, a seguito della capitolazione francese del 1940, Hitler fece riportare il vagone nel luogo esatto della firma del 1918, per ripetere la cerimonia, ma questa volta con la Germania vittoriosa, così da lavare l’onta di Compiègne. L’8 maggio del 1945, a Berlino, quanto restava della Wehrmacht firmava la resa incondizionata all’Alto comando supremo dell'Armata Rossa, la cui bandiera già sventolava sopra il Reichstag [. . .]
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Tutta l'ipocrisia politica del PD
18 novembre 2025
Quando persino l’FBI scoperchia l’immane corruzione dei maggiorenti ucraini – corruzione consustanziale e antica, che nondimeno viene ostensa solo oggi alle masse poiché in quella che un tempo fu una nazione (disgregazione di statualità e popolo di cui noi siamo i mandanti e i corruttori; loro, i suddetti corrotti, gli esecutori ben remunerati) sta per avvenire una sorta di “notte dei lunghi coltelli” in versione gangster movie –, e nella maggioranza del Governo italiano sembra aprirsi finalmente la fessura di una sponda politica, di una fune lisa, di un salvagente sgonfio che potrebbe purtuttavia esile e sottile consentire un appiglio ostativo a coloro che considerano demenziale, suicida e folle codesto “stato delle cose” (noi paghiamo, il popolo ucraino muore, i corrotti israelo-ucraini si arricchiscono nel far arricchire i corruttori, la superclass anglosassone al vertice di questa piramide mafiosa), ecco che, immarcescibile e tetragono ai colpi di sventura, riappare sul proscenio il caro e vecchio PD, il mastino delle lobbies globaliste e dell’usurocrazia internazionale di NY e Londra [. . .]
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Pokrovsk, San Tommaso e l'in-adeguatezza del Fatto Quotidiano
7 novembre 2025
Secondo la filosofia tomistica, la Verità è la corrispondenza, concentosa, tra la Realtà e il Pensiero: [Veritas est] Adaequatio rei et intellectus. Allorquando una predicazione non è in grado di descrivere rettamente la realtà a cui si ri-ferisce, apre una dis-equazione che possiamo definine Falsità, Errore, Hamartia. Certamente, come ogni attività umana, un'apofansi può consapevolmente o inconsapevolmente non essere adeguata al reale. Se il soggetto predicante X è conscio che P sia ≠ V, X mente con dolo. Al contrario, la fallacia può essere definita colposa. Il Fatto Quotidiano - di cui pur appreziamo la coraggiosa eterodossia rispetto al monolitismo menzognero doloso del cosidetto mainstream giornalistico, cartaceo, digitale, televisivo - apre vari gradi di dis-equazione tra Predicazione ed Essere, apre sicché vari gradi di menzogna. [. . .]
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Dove sono finiti i "lettori" del Corriere della Sera?
24 ottobre 2025
Secondo Ads (Accertamenti Diffusione Stampa), l’ente ossia di certificazione della tiratura e della diffusione della stampa quotidiana e periodica di riferimento per l’Italia, nel 2010 il Corriere della Sera vendeva, quanto all’edizione cartacea, 437.869 copie; nel 2015, 281.711; nel 2020, 173.787; nel 2024, infine, le copie vendute sono scese a 118.398. Secondo le ultime stime, nel 2025 il trend inesorabile della decrescita, congetturiamo non troppo felice, continua [...]. Bene, cosa vogliamo intendere con tutta questa premessa? Semplice: lo scopo della diffusione del Corriere della Sera non può essere quello del profitto di impresa. Dobbiamo sicché andare a ricercarvi altri téloi, rammento, con Aristotele, come sia la causa finale la regina orientante ogni causazione nel mutamento. La risposta politicamente corretta sarebbe: nonostante sia in perdita costante da 15 anni, svolge una funzione sociale elettiva, di informazione dell’opinione pubblica circa gli eventi occorrenti in Italia e all’estero, così da consentire ai cittadini di esercitare con coscienza, preparazione documentale e spirito critico, il loro esercizio politico democratico. Osiamo essere più sintetici, e meno ironici…: lo scopo del Corriere – per cui continuerà a esistere, anche se dovesse essere acquistato solo da Mieli, Fontana, Serafini, Severgnini, Rampini e parenti – è la Propaganda, la sana e vecchia propaganda istituzionale da Istituto Luce che risulta ancor più erosiva delle suddette coscienze critiche giacché veicolata col cremisi curule della maestà appunto percepita giacché istituzionale. [. . .]
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L’incontro di Budapest non s’ha da fare: contro-interpretazione logica (e letteraria)
23 ottobre 2025
Apparentemente – e l’avverbio è quanto mai d’uopo, stante la dilagante schizofrenia dei cosiddetti leaders occidentali – il vertice bis Putin–Trump, previsto nel cuore dell’Europa, nella contea più riottosa al sub-impero di Ursula, non s’ha da fare. Le interpretazioni dei nostri media – orto aut eterodossi – oscillano tra la seguente bipolarità: << La colpa è tutta di Putin: è predatore che brama troppo e non si accontenta delle concessioni elargite dall’imperatore umorale dal biondo ciuffo, già palazzinaro newyorkese >>. << La colpa è tutta dell’UE, dei cosiddetti volenterosi: loro sabotano a priori qualunque iniziativa di pace, ragione per cui, l’imperatore di cui sopra, oggi dichiara che il vertice non ci sarà perché “non vuole – stante a punto l’aprioristica recalcitranza degli europei – perdere tempo” (ha cose più importanti da fare, come aggredire una nazione sovrana la cui unica colpa è l’avere molti idrocarburi nel proprio sottosuolo…) >>. Bene, proviamo a mettere in sequenza lineare, diacronica, i fatti, gli eventi, l’intreccio, per avanzare una terza interpretazione, che non crediamo campeggerà molto sui media (anche, come detto, nei canali non allineati, talvolta troppi attardati presso battaglie politiche interne, come criticare sempre e comunque l’establishment europeo, che in effetti fa di tutto per essere deriso e vilipeso…) [. . .]
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Lo Schiaffo di Budapest: il crepuscolo dei nani da giardino (accattoni) e l’umiliazione dei servi
21 ottobre 2025
<< Zelensky: “Pronto a incontrare Trump e il terrorista Putin a Budapest se verrò invitato” >>. Puoi pure disfare la valigia; togli anzitutto la bustina con la polvere magica, ché in dogana è rischioso, e poi ti servirà in questi giorni. Eroi e nani-paredri non si incontreranno mai, e se gli Eroi incontreranno i mercanti, sarà solo perché lo Zeitgesit ha condotto l’inautentico presso il soglio di Cesare e il templio degli Dei. << Come si possono raggiungere degli accordi senza che noi ci parliamo? >> Semplice, le comparse escono di scena quando vi entrano i protagonisti: qualche stenografo ti comunicherà dipoi le decisioni dei tuoi padroni, esecutive, e tu e i tuoi compagni di… “merendine più” dell’Ue, ve le farete andare bene, perché i servi non dialogano coi padroni. Breve cronistoria ad oggi, al di là della coltre di cialtronesche menzogne alzata dal nostro ceto di imbrattacarte, già vituperato dal masnadiero Karl von Moor di Schiller (“Quando leggo nel mio Plutarco le gesta dei grandi eroi, questo secolo di imbrattacarte mi ripugna”). [. . .]
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L’Affaire Lecornu: strategie antagoniste riconfermate, correità e miopie filosofico-politiche
16 ottobre 2025
Due le mozioni di sfiducia presentate dal parlamento francese oggi al neo governo Lecornu-bis. A sostegno della prima, proposta da La France Insoumise, il partito della cosiddetta “sinistra radicale”, di Mélenchon, il parlamento ha espresso 271 voti, sui 289 necessari. Il partito socialista ha votato contro, sicché a favore dell’insediamento del governo. Nella seconda, avanzata dal Rassemblement National di Marine Le Pen, i voti favorevoli alla mozione, dunque contrari al governo, sono stati 144, poiché la suddetta sinistra radicale non si è neppure degnata di appoggiare la mozione di Le Pen. Anche in questo caso, naturalmente, i socialisti hanno salvato il governo, ovvero Macron, ovvero Black Rock, il Fondo Monetario Internazionale, la Banca Mondiale, il Nuovo (ormai Vecchio) Ordine Mondiale della superclass anglosassone e dell’impero talassocratico fondato dai discendenti dei mercanti e dei pirati inglesi di Elisabetta I. [. . .]
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LA VERGOGNA E L’ONORE
3 ottobre 2025
Se, “provenendo” da destra, vi chiedete: << ma io che sono di destra, meloniano, salviniano, vannaciano…, posso solidarizzare con questa Flotilla, che vede nel proprio equipaggio parlamentari di sinistra, o dei 5S, nonché ragazzi dei centri sociali etc…? >>. Se ve lo chiedete, VERGOGNATEVI. Se, “provenendo” da una certa sinistra antisistema e complottista, vi chiedete: << ma io che sono contro Soros, contro Greta e l’ambientalismo, contro i vaccini [perché addirittura ho intraletto di follie e deliri circa l’essere i “flotillani” pro vax… ], posso solidarizzare con questa Flotilla? >> Se ve lo chiedete, VERGOGNATEVI [. . .]
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L’utile idiozia del complotto permanente e il valore assoluto della Mediazione
La nostra riflessione – hegeliana – sull’evento della Global Sumud Flotilla
2 ottobre 2025
Nell’estate del 2020, prendemmo posizione circa l’infondatezza – su base logica – della perpetuità del grido: “complotto!”, relativamente all’ordine del discorso evenemenziale, sicché alle predicazioni che descrivono di volta in volta eventi e fenomeni occorrenti nel tempo. Se ogni affermazione del Potere si afferma essere im-mediatamente Falsa (ove con “im-mediatamente” si intende precisamente senza la mediazione conseguente del concetto, dunque a priori rispetto a ogni di essa escussione logica), semplicemente si attribuisce il carattere dell’assoluto al Potere e al suo dire, seppur un assoluto “meontico” o “apofatico”, negativo [. . .]
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La visione (impaludata) di Marta Serafini...
e il paradigma del “massacro denazificatore” di Kleban-Byc
30 settembre 2025
Da anni ormai, una – vuota e inane – parola echeggia, abbondando come il riso sulla bocca degli stolti, nel pubblico discorso “atlantista” ; una vuota parola, con tutto il proprio corredo sinonimico, viene riverberata dagli imbrattacarte mercenari: < Stallo > ( < Impantanamento> ). Eleviamo a paradigma – nella speranza di riuscire una volta per sempre a confutare tale vuotezza ecoica, falsa, ipocrita e propagandistica – i deliri odierni del Corriere (che senz’altro rimano con le farneticazioni “repubblicane” dei vari Di Feo & Co.), fantasticherie oppiacee che quest’oggi ci hanno rimandato, lungo i “sentieri interrotti” della pensiero che rammemora, all’enigmatico finale di C’era una volta in America [. . .]
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Droni fantasma e le raffazzonate menzogne dell'Impero ormai necrotico
23 settembre 2025
Zelensky non ha dubbi: il recente straripamento del fiume Seveso, nell’alta Lombardia, è colpa di Putin: “dovete fermarlo - afferma - mandatemi ancora più soldi che ci penso io...”. La cosa che ci fa maggiormente infuriare, di tutte queste sesquipedali puttanate, è la considerazione che ormai questi “mutati antropologicamente” (e qui non mi riferisco al premier ucraino, che è semplicemente l’archetipo dell’avido arrivista mentitore, che per soldi ucciderebbe milioni di essere umani, come in effetti ha fatto, bensì a coloro che comandano e finanziano sia lui che i nostri giornali) hanno delle persone, dei cittadini, dei sudditi: ci prendono tutti per deficienti. [. . .]
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L’ipocrisia dei cuccioli di Popper
19 settembre 2025
Premesso che non vogliamo entrare nella diatriba aperta dai recenti eventi omicidiari statunitensi, e ciò per una semplice ragione: chi scrive pensa sia solamente teatro: mandanti, esecutori e moventi non sono quelli che s’agitano sul proscenio mediatico. Ciò premesso, prendendo per vera la narrazione che da giorni riempie lo spazio della nostra pubblica piazza occidentale, la posizione nostra è semplice: se la violenza come strumento politico è da condannare sempre (in pubbliche parole e atti), in un contesto di pace e di vigenza dello stato di diritto, come è il nostro, fino a prova contraria, ogni posizione politica non può essere né oggetto né soggetto di violenza. Puro e semplice. La favola per cui se la violenza viene da destra è fascismo, se viene da sinistra è stalinismo, mentre se viene dai liberali è difesa della libertà, del bene, della luce e dell’amore, è una puttanata, che la affermi Popper come la nostra Salis. Puro e semplicemente. [. . .]
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Samp/t: l’ipostasi della nostra sconfitta
16 settembre 2025
Partiamo dai fatti: ieri, nei pressi della città di Dnipropetrovsk, i russi hanno distrutto, con 3 missili “quasi balistici” del tipo Iskander-M, un intero sistema antimissilistico italo-francese denominato Samp/t. Secondo Orsini, l’Italia, nel 2022, possedeva 5 sistemi anti-aerei di questa tipologia. Parrebbe che, nel contesto ucraino, si siano dimostrati migliori, sicché maggiormente efficaci, rispetto al complesso – più celebre e più pubblicizzato – Patriot. Sempre secondo Orsini (ma, qui non è importante la “puntualità”, bensì l’ordine di grandezza delle cose, prodromico alla riflessione e alla comprensione dei fenomeni, cioè a dire non conta se fosse realmente 5 o 6 o 4), un sistema è stato distrutto subito, un ulteriore nel 2024. Questo, dunque, potrebbe essere il terzo (in verità, essendo un sistema complesso, è possibile che l’Italia abbia fornito i radar, la Francia i missili intercettori e i lanciatori mobili dei medesimi; ma, anche qui, poco conta ai fini del ragionamento). Ipotizzando lo fosse, l’Italia ha fornito 3 dei 5 sistemi [. . .]
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Repubblica avvista sminatori danesi a 300km dal fronte (e a 30km dal confine...)
5 settembre 2025
Ieri, per l’esercito Nato-in-Ucraina è stato un giorno nefasto: decisa rottura del fronte in Dnipropetrovsk; tutto il sud ovest del Donetsk conquistato; avanzamenti entro la città di Pokrovsk e Myrnohrad. Oltre 100kmq perduti in 24 ore. Naturalmente non troverete alcuna notizia di ciò sui nostri mass-media nazionali. Ma questo non significa che, i nostri mass-media nazionali, non sappiamo regalarci emozioni anche oggi, dagli abissi della dissociazione cognitiva loro e dei loro lettorati. Leggiamo, infatti, oggi, su Repubblica, dall’inviato (chissà dove…) Paolo Brera: << Raid russo sugli sminatori danesi: le bombe uccidono due volontari >>. Partiamo dai fatti: un drone da ricognizione russo nota 8 furgoni bianchi parcheggiati presso una strada non asfaltata che attraversa un bosco di campagna (foto 1). Siamo nell’Oblast di Černihiv, ossia nel nord-est dell’ucraina [. . .]
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L’Orizzonte Autentico del Politico:
Robert Fico dimostra come la responsabilità degli eventi storici sia sempre in capo agli uomini, alla De-cisione sovrana, non all’inerzia di una tradizione subita e non “dialettizzata”, non a un destino ineluttabile
2 settembre 2025
  • La Repubblica Slovacca fa parte dell’Unione Europea.
  • La valuta che utilizza è l’euro.
  • La Repubblica di Slovacchia è membro della Nato.
Robert Fico, il suo premier, ha presenziato, a Mosca, nel maggio scorso, alla celebrazione dell’80esimo anniversario della vittoria dell’Urss sul nazifascismo, nella loro grande guerra patriottica (una guerra in cui gli aggressori, gli invasori, “i predatori” – per usare l’espressione recente del capo dei burocrati Ue atta a inconsciamente indurre l’indentificazione tra Putin e uno stupratore seriale della povera e virginia Ucraina [del suo popolo, ma immagino non già del suo presidente attuale, a cui la qual cosa potrebbe financo garbare… –, eravamo noi, vorremmo ulteriormente ricordiamo al nostro presidente, che forse dovrebbe ulteriormente rammentarlo, prima di definire “nazisti” coloro che il nazismo [e il fascismo italiano invasore e parimenti predatore… ]) lo hanno sconfitto, pagando un tributo di sangue che supera i 25 mln di essere umani). Robert Fico, il suo premier, oggi, ha partecipato al vertice della Shanghai Cooperation Organization, dichiarando, tra le molte affermazioni eterodosse rispetto alla narrazione dominante il discorso dell’Occidente, che continuerà ad acquistare energia (a basso costo, lo aggiungiamo noi) dalla Russia, nonostante le intimidazioni mafiose di Bruxelles [. . .]
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Il grande inganno del Gdp nominale e il reale divario di potenza tra le nazioni
Il Nuovo Ordine Mondiale Multipolare ridefinisce i kpi macroeconomici
1 settembre 2025
Immaginiamo che l’azienda di servizi X, specializzata nell’offrire copertura assicurativa sanitaria ai contraenti malattie veneree, aderga un contenzioso legale contro l’azienda Y, il cui core business sia l’“accompagnamento di lusso”. Giacché la recente guerra in Ucraina ha aumentato l’offerta nel settore dell’azienda Y, con elevati livelli concorrenziali spinti da prestazioni a basso prezzo, il CFO ha dovuto operare una spending review, cambiando lo storico fornitore di preservativi con uno nuovo, a bassissimo costo (e scarsissima qualità). L’azienda X, ridotta ormai in deficit da un eccesso fuori scala e imprevisto di erogazione premiale ai propri clienti, si vede costretta a ricorrere al finanziamento bancario per sostenere le spese legali contro l’azienda di escort. La società di avvocati che ha patrocinato il caso, alla fine dell’anno dichiara al fisco quanto fatturato per il servizio reso, al pari della società finanziaria che ha erogato il prestito a interesse. Nulla è stato prodotto, e nondimeno la nazione in oggetto metterà a bilancio sia il fatturato degli avvocati (Γ), sia il ricavo della finanziaria (Δ) generato dal tasso di interesse. [. . .]
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La funzione “katechontica” della Russia di Putin:
Il disegno del Nuovo Ordine Mondiale e l’autentica origine del conflitto ucraino dispiegata da Zjuganov nel 1994
28 agosto 2025
Quando vi dicono: “ci sono un invasore e un invaso”; “dobbiamo difendere la democrazia occidentale contro le derive autocratiche euroasiatiche”; “la guerra è cominciata per l’arbitrio di un tiranno imperialista”; “gli ucraini lottano per difendere la nostra libertà” (ma anche quanto blaterano - da destra - di difesa del fenotipo europeo contro le "sconfinate orde asiatiche imbastardite dai mongoli"); et cetera amenità, sappiate che o state parlando con un cretino, o state parlando con una persona che vi ritiene tale (o il tertium della loro unione, qui dato). Dalle pagine di “Stato e Potenza” (Deržava, edizioni all'insegna del Veltro, Parma 1999, a cura di Marco Montanari), l’autore, Gennadij A. Zjuganov – già leader del Partito Comunista della Federazione Russa, sicché avversario politico di Putin – leggiamo una sintesi quantomai efficace e predittiva (il testo originario è del 1994) circa la reale genealogia del conflitto in corso [. . .]
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La condizione necessaria ma non sufficiente della Verità:
Il caso de Il Fatto Quotidiano
27 agosto 2025
Il Fatto Quotidiano, strutturalmente, pone se stesso nella condizione necessaria – ancorché non immediatamente sufficiente – per offrire al proprio lettorato un’informazione esaustiva e imparziale: la proprietà appartiene ad un’azienda editoriale (la Società Editoriale il Fatto Spa, Seif Spa in breve) che non opera in altri settori e non registra, nel proprio capitale azionario, corporations, banche, società finanziarie etc... I suoi maggiori azionisti sono, infatti, Antonio Padellaro, il primo direttore del giornale, e Cinzia Monteverdi (l’Ad dell’azienda), entrambi col 16,25% di quota, e Francesco Aliberti (giornalista della testata). In quanto “editori puri”, i loro “stakeholder” [. . .]
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I russi conquistano "a nuoto" la 7a località nell'Oblast di Dnipropetrovsk
<< La marina di Mosca ha finito i sottomarini a propulsione nucleare!>> A breve le inferenze geniali dei vari Gianluca "Pompeo Magno" Di Feo & Co. dalle colonne di Repubblica o del CorSera...
26 agosto 2025
Domenica scorsa, approssimativamente, l’esercito russo ha conquistato (o liberato, si magis placet) Filiia, la 7a località dell’Oblast di Dnipropetrovsk ad oggi sotto il controllo di Mosca (naturalmente per i media italiani – mere casse di risonanza, per lo più, delle derive ecoiche dei miasmi deliranti e lisergici che affiorano all’aria dal bunker narco-nazi protetto dal Mi6 e della Sas – non sono neppure dentro la Regione...). [. . .]
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Esegesi della propaganda Nato (e Black Rock)
Da: Corriere della Sera, Lorenzo Cremonesi, 25 agosto 2025: << Viaggio a Kramatorsk, l'avamposto ucraino del Donbass fra droni, soldati e le poche famiglie rimaste: “I russi avanzano, ma resistiamo” >>
25 agosto 2025
<< Se sentite il ronzio nell’aria è già troppo tardi", scherza, ma non troppo, una sentinella. "Significa che il drone kamikaze russo vi ha già individuato e tra pochi secondi colpirà l’abitacolo. Non fanno più differenze tra veicoli militari e civili, mirano su tutto quello che si muove >>. È notorio come i droni ucraini distinguano invece per genere, fede religiosa, appartenenza politica e financo per numero di capelli in testa… Andrebbe nondimeno spiegato alla sentinella di Kramatorsk (e al suo ventriloquo Nato), che per lo meno i droni russi agiscono in zona di guerra, mentre gli ucraini li gettano tranquillamente a Mosca e Pietroburgo “do cojo cojo”, ovvero in pieno stile terroristico per fare più vittime civili possibili. [. . .]
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Le contraddizioni del nostro tempo ("finanziarizzato")
30 luglio 2025
Nel Fatto Quotidiano on line di oggi, leggiamo: << L’Italia chiede all’Ue i prestiti per le armi: 14 miliardi in 5 anni >> E, dopo un breve “scrolling” di mouse: << Non solo carrozzine elettriche, lo Stato non paga più le scarpe ortopediche: “Per mio figlio con grave disabilità costano almeno 400 euro” >> Soluzione? Semplice: sarebbe sufficiente che BlackRock o Vanguard Group divenissero i maggiori azionisti istituzionali delle aziende produttrici di scarpe ortopediche e carrozzine elettriche, a quel punto anche gli abili sarebbero indotti a indossare scarpe ortopediche e andare in giro in carrozzina; spunterebbero altresì immediatamente fuori diversi e cogentissimi studi dell’OMS per sostenerne il pericolo avverso [. . .].
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L’“operazione militare speciale” a un punto di svolta?
29 luglio 2025
Forse in queste ore / giorni si sta realizzato quanto ricercato dagli uni (con lo “stretching” del fronte) e paventato, e molto, dagli altri: la dicotomia della linea difensiva ucraina, sin qui unitaria, ormai distendentesi per circa 1.200 km. Già diversi mesi orsono, difatti, i maggiorenti delle forze armate ucraine “suggerivano” alla direzione politica (omo aut etero diretta, auto aut xeno condotta) di ritirarsi cis-Dnepr, al fine proprio di accorciare il fronte ed evitare la breccia, preludio alla rotta o all’accerchiamento. [. . .].
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La propaganda neo-proustiana di Marta Serafini sul Corriere
23 luglio 2025
Grazie al contro-canto odierno di Visione TV - Oltre i TG (divertente, lo consigliamo), veniamo a conoscenza del pezzo dal sapore elegiaco e vagamente proustiano di Marta Serafini, sul Corriere della Sera di oggi. Proviamone anche noi una sorta di contro-lettura (tra virgolette a caporale la prosa della novella “ricercatrice del tempo perduto”) [. . .].
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I russi entrano a Pokrovsk, e i nostri media parlano di musica…
22 luglio 2025
Per la prima volta dall’inizio di quella che i russi chiamano “operazione militare speciale” – e ciò non già per giocare con le parole e frodare le masse, come i vari riarmi europei rinominati “prontezza”, ipocrisie semantiche atte a eludere il cittadino e quel poco di coscienza critica che ancora gli resta, bensì per definirne lo status, anche giuridico, e dunque i limiti –, l’esercito entra nell’ultima roccaforte “logistica” di tutto il Donetsk, la più importante. [. . .].
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Hegel, il conflitto ucraino e l’ipocrisia di Meloni (& Co.)
15 luglio 2025
Quando, il 10 luglio scorso, è iniziata la cosiddetta Conferenza per la ricostruzione dell’Ucraina, al soggetto Ucraina appartenevano le seguenti predicazioni: Ucraina = “n località + le seguenti sotto elencate” [. . .]. Ad oggi, 5 giorni dopo l’inizio dei lavori della Conferenza di Roma, al soggetto Ucraina appartiene esclusivamente la predicazione: “n località”. Nella Wissenschaft der Logik, Hegel espose magistralmente, risistematizzandole, le categorie attraverso le quali, da Aristotele in poi, è inquadrabile concettualmente l’Essere sicché l’essere degli enti [. . .].
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“Lugano addio”, anzi, Mariupol (e Odessa) addio...
La distopia della "Conferenza per la Ricostruzione dell'Ucraina" (in medias res)
10 luglio 2025
Nell’estate del 2022, il 4 e il 5 luglio, si tenne a Lugano la "Ukraine Recovery Conference". Nel 2023, il circo, nel frattempo rinominato "Conferenza per la Ricostruzione", si era spostato a Londra, nel 2024 a Berlino, sino a far tappa oggi nella nostra bellissima capitale. In quell’occasione originaria, io ricordo chiaramente come si discusse della ricostruzione della città di Mariupol, caduta il 20 maggio precedente. In Rete si possono trovare facilmente filmati dell’attuale città, che sembra essa, ora, Lugano o qualche altra cittadina svizzera. E “Lugano addio”, anzi, Mariupol addio [. . .]
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Napoleoncino a Canossa
2 luglio 2025
Ieri, 1 luglio, dopo oltre 3 anni, Macron ha chiesto udienza a Putin. Per cercare di inferire l’oggetto del loro discorrere, proviamo a mettere in fila i fatti degli ultimi giorni. Partiamo dalla situazione sul campo. Da mesi ormai l’Ucraina non ha più alcuna difesa aerea, né potrà riaverla nel breve periodo: gli occidentali ne sono privi, come testimoniato dalla rocambolesca corsa dell’asse israelo-statunitense a porre fine alla contesa con l’Iran [. . .]
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Bruce Springsteen: lettera aperta di un fan europeo (colto)
Contro la retorica della << Land of Hope and Dreams >>
1 luglio 2025
Caro Boss, l’America di cui canti (e ormai propagandi dai palchi, come ieri sera nella mia città, "My Hometown") non è mai esistita, così come non è mai esistita alcuna “nazione democratica che lotta per la propria libertà contro un dittatore”, come in questo tour vai smerciando, piuttosto esiste, almeno da 20 anni, un popolo che la tua classe dirigente – la tua – a cominciare dai tuoi Dem che tanto ami e sostieni, hanno usato come un clava per colpire una nazione sovrana e libera che non ci sta a essere sottomessa ai tuoi potentati, perché ritiene di avere una storia alle spalle di grande valore e gloria secolare, cosa che la tua nazione non ha, e perché ritiene che ogni nazione debba poter perseguire il proprio destino interno senza ingerenze estere [. . .]
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La farsa di Fordow
Trump trasforma le relazioni internazionali in wrestling per salvare la faccia dell'Occidente (e le ... di Israele)
25 giugno 2025
A soli pochi minuti dallo sgancio della “bunker buster” yankee, il texano newyorkese è andata in diretta tv mondiale a gloriarsi della spacconata appena compiuta, come un qualsiasi bulletto di periferia, ma col dito sul secondo arsenale atomico mondiale. La vanagloria, verbalizzata, dichiarava – nell’immediatezza stessa dello sgancio, con ancora più o meno gli ordigni in volo… - completamente distrutto il sito nucleare iraniano di Fordow [. . .]
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L’Iran si affida a Putin, che per il momento parla di israeliti russofoni ...
Il sacrificio della "patria multipolare" è consumato?
23 giugno 2025
Nel 1797, Bonaparte e il conte austriaco Louis de Cobentzel, firmarono, a Codroipo, il celebre Trattato di Campoformio. A seguito della stipula, il territorio della Repubblica di Venezia, dove si era costituito un governo rivoluzionario filo-francese, fu ceduto all’Austria, assieme all’Istria e alla Dalmazia; in cambio, l’Austria riconosceva la Repubblica Cisalpina e cedeva territori lungo le rive del Reno. Con la fine dell’occupazione francese di Venezia, iniziata nel maggio del 1797, terminava anche l’esperienza del governo democratico. Il Trattato passò alla storia come l’archetipo della spartizione [. . .]
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La teoria del Caos
19 giugno 2025
Questa mattina un missile iraniano ha centrato la borsa valori di Tel Aviv, un grattacielo in mezzo a molti grattacieli, nella city della capitale israeliana. L’altro giorno hanno colpito una sorta di Pentagono israeliano. L’evidenza simbolica è assoluta: il cuore economico e militare dello stato è vulnerabile e non può essere difeso. Secondo molti analisti [. . .]
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L’asimmetria della forza e della follia,
o della favola della rana e dello scorpione applicata alla geopolitica odierna
13 giugno 2025
Sempre più patentemente si amplia il divario tra la forza e la follia: più il blocco di potere che ha governato per secoli buona parte del mondo, e che da un paio di decenni si era illuso di poterlo governare tutto e per sempre, si dimostra debole, inerme e sconfitto, sotto ogni possibile parametro valutativo della forza (militare, tecnologico, industriale, economico, energetico, geologico, demografico, culturale …), più alza l’asticella dell’insania [. . .]
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V2U AI Drone, o dell’ulteriore affacciarsi dell’“estrema minaccia per l’Esserci”
11 giugno 2025
Negli ultimi giorni, nei cieli ucraini, è comparso un nuovo drone avveniristico di fabbricazione russa (secondo alcuni implementato con tecnologia cinese). Nulla di anomalo: la guerra – nel suo stesso concetto o vigenza potenziale – è, da sempre, un possente fomite all’innovazione tecnica, sicché il suo atto non altro comporta se non l’ulteriore intensificazione dell’incentivazione innovativa. Non si vede perché questa guerra possa o debba eccepirvi. [. . .]
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L'Ucraina abbandona i propri soldati caduti
7 giugno 2025
<< L’ordine [di non seppellire il fratello Polinice, nemico dello Stato] non preveniva da Zeus – ma da te [Creonte, lo Stato] - e neppure da Dike [la dea della Giustizia], che con gli Dei Mani dimora. Questi divieti e leggi non provenivano certo dagli Dei. Potevo io pensare che un mortale avesse nei suoi ordini la forza [l’Hybris] di trascurar prescrizioni divine non scritte, ma incrollabili per sempre, eterne e invitte? >> [. . .]
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Fubini e l’autocoscienza della puttanata
(e l’ordine del cambio di narrazione)
30 maggio 2025
Dei soliti sproloqui fubiniani espressi in una recente sua comparsata televisiva, mi ha colpito molto – umanamente – l’espressione di vergogna e imbarazzo che patentemente configurava il suo volto durante la replica, sarcastica come da suo costume, di Travaglio: questa gente ha sempre saputo di dire e scrivere solo propagandistiche scempiaggini, ma ormai è giunta in loro la consapevolezza che anche gli altri che li leggono e ascoltano sanno – nella stragrande maggioranza dei casi – che stanno leggendo e ascoltando solo scempiaggini colossali. [. . .]
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La supercazzola di Friedrich Merz, il fiduciario di BlackRock
29 maggio 2025
Le luci del proscenio in questi giorni disadombrano il cancelliere tedesco, obnubilando al contempo il futuro della “sua” nazione. Dopo le spacconate del novello Napoleone, la cui intemperante settuagenaria Giuseppina ha rimesso recentemente al proprio posto di “maschio dominante” (forse gelosa per la recente fuitina con vizietto – e forse financo vizio colombiano – in quel di Kiev), è, dunque, il turno del novello Bismarck nell’alzare i toni dello scontro [. . .]
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Il “divide et impera” di Putin
27 maggio 2025
Nelle scorse 3 notti – con riverberi ecoici diurni – le forze armante russe hanno sferrato attacchi massicci di artiglieria contro le strutture militari e industriali ucraine, colpendo praticamente in tutto il Paese, Odessa compresa, ove le ondate si sono concentrate sulle navi ancorate, contenenti gli armamenti giunti dall’Occidente. [. . .]
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JP Morgan e l’Occidente danno i numeri
26 maggio 2025
n una recente analisi, la banca d’affari yankee ha stilato quote percentuali di probabilità circa la risoluzione del conflitto ucraino, modellando 4 scenari e altrettanti modelli:
- 15%: niente Nato, l’Ucraina perde solo il 20% dei territori, presenza di militari occidentali. Lo chiamano modello sudcoreano - 50%: tutta l’Ucraina ritorna nell’orbita russa (modello Georgia)
- 20%: niente Nato, ma rifornimento immane di armi e denari per costruire fortificazioni (modello Israele)
- 15%: Kiev capitola e la Russia distrugge il sistema mondiale costruito a Yalta (modello Bielorussia)
Alcune considerazioni succinte [. . .]
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L’ingresso in Dnipropetrovsk e il bruciore di … stomaco degli inglesi
22 maggio 2025
Quando per una vita ti occupi dei ricevimenti della royal family (“Oh, ecco Lady Winsor, ma che bel tailleur elegante in verde acquamarina”, “guardate il principe, finalmente si affaccia in alta uniforme… e che bel cagnolino ha in braccio la first lady..” et cetera amenità), è normale che se ti chiamano a parlare di geopolitica e strategia militare finisci per fare pubbliche figuracce [. . .]
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Il Fatto Quotidiano e il quotidiano "relata refero" non verificato
21 maggio 2025
Premesso il plauso all'eterodossia complessiva del giornale, e del suo direttore, anche la loro redazione, nella stragrande maggioranza dei casi, riporta purtroppo semplicemente quando riferito dalle autorità ucraine (cioè a dire da una delle due parti in conflitto, che, ribadiamo, ha il "diritto di mentire", il vulnus dimora nella nostra correità menzoniera, nostra ovvero riverberata e amplificata da noi, che in guerra NON siamo). [. . .]
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