Orizzonte Altro
Diurnalia

L'ordinarsi nell'effimero dell'apparire del Mondo

Fubini e l’autocoscienza della puttanata
(e l’ordine del cambio di narrazione)
30 maggio 2025
Dei soliti sproloqui fubiniani espressi in una recente sua comparsata televisiva, mi ha colpito molto – umanamente – l’espressione di vergogna e imbarazzo che patentemente configurava il suo volto durante la replica, sarcastica come da suo costume, di Travaglio: questa gente ha sempre saputo di dire e scrivere solo propagandistiche scempiaggini, ma ormai è giunta in loro la consapevolezza che anche gli altri che li leggono e ascoltano sanno – nella stragrande maggioranza dei casi – che stanno leggendo e ascoltando solo scempiaggini colossali. Da qui l'espressione di vergona nell'affermarle e nel sentirsi derisi dopo averle affermate. Ma, evidentemente, con buona pace dell'antropologo Dodds, noi non siamo una "civiltà di vergonga", e direi neppure di "colpa", siamo la civiltà del "paraculismo". Provo quasi commiserazione per loro: il loro mondo sta crollando, con tutti i propri riferimenti e punti di equilibrio, anche esistenziali, e continuano cionondimeno a suonare sul ponte del Titanic, sicché continuano a fare ciò che hanno sempre fatto e da sempre, in una coazione a ripetere che inclina financo alla psicopatologia.

Nondimeno, giacché una rondine non fa primavera ma uno storno pur un qualche cambiamento lo indica, da un po’ di giorni assistiamo al mutamento di narrazione di questi pifferai del potere anglosassone.

Certo, sono anni che raccontano l’esercito russo come farebbero dei “content creator” di fumetti o film distopici (rimpiangiamo l’Istituto Luce secondo i filmati del quale il Duce di Genti trebbiò tutto da solo l’Agro Pontino in un mattino di primavera, col sole in fronte), ma ora hanno aggiunto nella propria diegesi distopica un particolare, ed è appunta un’aggiunti plurivoca: la percentuale di territorio conquistando dai russi, finora.

Naturalmente mentendo sui numeri, poiché lo scorpione pungerà sempre la tartaruga, è nella sua natura… talvolta, infatti, parlano del 4% (l’inviato della Royal Family), talvolta del 19,4% (dando anche i decimali per sembrare più “scientifici”…), come qui il nostro Fubini, ma tutti chiaramente sempre omettendo essere questa, conquistata, l’unica porzione di valore: il resto, invero, sono campi di grano… Solo per la cronaca e per socratica esigenza di Verità: ad, oggi, le stime più attendibili parlano del 23% e ogni giorno gli ucraini perdono una media tra i 20 e i 30kmq, ogni giorno, non talvolta o di tanto in tanto, e tutto lascia presuppore che i 30kmq di oggi saranno i 60kmq di domani e il 90kmq di dopodomani; lo stesso NY Times di recente ha pubblicato il dato di circa 6.000kmq conquistati dai russi negli ultimi 18 mesi. E vorremmo ricordare allo stesso fine analista militare del Corriere della Sera che l’esercito russo è ancora strutturato da difesa (avanzano cioè in piccoli gruppi su tutta la linea del fronte), e non usa le motociclette perché ha finito i carri armati… (anche solo con quelli occidentali recuperati nel Kursk potrebbe conquistare Pokrovsk, per esempio), bensì perché le tattiche militari – molto efficaci – che stanno mettendo in atto negli ultimi mesi in quel particolare contesto bellico, lo richiedono. Lasciamo al cortese lettore l’aggettivo che si sentirebbe di attribuire a colui che, visto qualcuno scassinare una porta con una forcina per capelli, lo indicasse come “allo stremo dei mezzi”, nonostante sapesse quello scassinatore avere la possibilità di far saltare quella porta insieme alla casa, al palazzo, al comune e alla nazione in cui è ubicata… Vorremmo suggerire “cialtrone”, ma non vorremmo altresì limitare la creatività del “lettorato”.

Ma torniamo alle rondini propagandistiche: quando due o più di questi messi e pifferai della Superclass anglosassone e della loro talassocrazia emporeutica iniziano ad affermare, di concerto, un qualche particolar prima espunto dalla narrazione dominante, ciò significa che “l’ordine è partito”, il briefing è stato fatto, le consegne attribuite: << andate e diffondente il Verbo >>. E così loro fanno, con diligenza ma ormai con diligente vergogna.

Posso solo inferire che i loro curatori hanno pensato a questa strategia di marketing (non dimentichiamoci mai, infatti, che codesti curatori sono gli epigoni dei pirati di Elisabetta I°, sono mercanti e mercanti disonesti, fraudolenti, adusi a truccare i registri contabili, a fare partite doppie, a falsificare le banconote, a sofisticare le bilance di cambio, per questo sono in grado di umiliare l’Istituto Luce di cui sopra: nessuno mentirà mai meglio di un mercante, è nella loro stessa natura e postura antropologico-esistenziale, come appunto per lo scorpione il pungere la propria preda, seppur allorché ciò comporti la sua medesima distruzione): non potendo ammettere di avere perso su tutta la linea, e malamente, non potendo pubblicamente ammettere che la capacità produttiva industriale e la dotazione tecnologica militare russa ci sovrasta e di molto (nonché le loro tecniche, l’esperienza dei loro uomini, la loro motivazione, il loro senso di appartenenza a una patria e ad una comunità et cetera res…); non potendo pubblicamente dichiarare che le sanzioni hanno messo in ginocchio chi le ha comminate e non chi ne è stato bersaglio; non potendo pubblicamente asserire che gli isolanti che volevano isolare internazionalmente la Russia si sono autoisolati perché il nostro “giardino fiorito” ormai è odiato dai 7/8 dell’umanità che vedono in Xi e Putin dei liberatori o comunque ripongono in loro la speranza di un cambiamento politico, economico, assiologico ed esistenziale; allora dobbiamo trasformare la sconfitta nostra in sconfitta russa: Eureka!

"Nel 2022 la Russia controllava il 27% di territorio, oggi il xyz% etc.. Dunque hanno perso… non hanno conquistato tutta l’Ucraina, non hanno conquistato Marte, quindi sono deboli" (anche qui, come da coonsuetudine, con supercazzola incorporata: nel 22 il territorio conquistato non era stato conquistato con l’intento di tenerlo… mentre nonostante i forse 400 mila morti ucraini nella loro cosiddetta controffensiva, l’esercito Nato-Ucraina non ha intravisto neppure da lontano la linea Surovikin, e lo stesso loro “presidente” ha pubblicamente affermato che quei territori non li rivedranno mai più..)

Sono infanti, infanti capricciosi (suprematisti e autoreferenziali), e infanti rancorosi, e ora, ormai, infanti disorientati.

Ciò nonpertanto su cui possiamo convergere con loro in contentezza è che se iniziano a martellare con questa retorica, significa che hanno deciso di cedere: sanno già che dovranno chinare il capo e cedere, firmare la resa. Auguriamoci per le vite degli ucraini che verranno così risparmiate che così sarà.

L’offensiva a Sumy e Kharkiv, l’entrata nell’oblast di Dnipropetrovsk, i recenti bombardamenti massicci (curioso che una nazione che produce oltre 500 droni pesanti al giorno non riesca a produrre neppure uno straccio di carro armato e gli tocchi far avanzare i proprio uomini in motocicletta….) che hanno patentemente dimostrato come i pochi sistemi difensivi occidentali rimasti agli ucraini non siano più in grado neppure di intercettare i nuovi droni pesanti Geran2, modificati ed efficientati, figuriamoci gli ipersonici, e tacer poi dell’Oreshnik; le recenti dichiarazioni del toy boy francese sulla fine delle forniture per esaurimento delle scorte (nostre, non loro...); l’assenza di indicazioni attuali su fondi Ue destinati all’Ucraina per il 2026; forse li hanno indotti a cedere sicché con-cedere quanto la Russia ha chiesto e chiederà loro (non solo il riconoscimento dei 4 Oblast e della Crimea, annessi formalmente al territorio russo, non solo, probabilmente, altri territori “cuscinetto”, ma anche l’impegno scritto della Nato a non espandersi ulteriormente a Est, dunque non solo in Ucraina, ma anche in Moldavia e Georgia, mentre sulla denazificazione e sulla demilitarizzazione ci sta pensando l’esercito russo prima ancora della loro diplomazia). E, se ciò sar, ci stanno preparando a farci intendere che comunque la Nato avrà vinto perché Putin non marcerà sugli anelli di Saturno...

Vedremo, ma per noi è indubbio che l’ordine di cambiare la retorica della narrazione sia stato impartito.

P.S. A proposito di vite umane distrutte. Tra le stupidaggini più colossali di Fubini c’è il dato di 200k perdite russe, mentre sui caduti ucraini, afferma: “non si sa quanti siano, ma sappiamo che sono molti meno perché sono i russi ad attaccare”: ecco io penso che se un “giornalista” afferma pubblicamente una cosa del genere nel maggio 2025, lo Stato italiano dovrebbe immediatamente sospendere i finanziamenti pubblici al giornale presso il quale scrive, perché se una persona vuole sparare puttanate, liberissimo di farlo, ma dovrebbe andare, a sue spese, in un parco pubblico e mettersi su una cassetta della frutta, e non dovrebbe essere retribuito anche con soldi pubblici: il rapporto tra le perdite russe e ucraine è di circa 1 a 20, e naturalmente non a favore dei poveri ucraini mandati al macello per i soldi di chi li manda direttamente al macello e di chi ordina la macellatori di macellari, e sono perdite che, in valori assoluti, contano ad oggi almeno 1,5 mln di “neutralizzati” (morti, dispersi, prigionieri e ferità così gravemente da non poter più prestare servizio, e semplicemente vivere normalmente senza dover essere assistiti). Infatti, alla fine della disastrosa controffensiva, il guardiacaccia renitente ordinò l’arruolamento di altri 600k effettivi… E si stima che, nel 2022, i militari ucraini fossero altrettanti 600k. Quindi mi sembra che, al netto di qualche decina di migliaia di “mercenari” stranieri uccisi, i conti, purtroppo e tragicamente, tornino). Ecco, fate 1,5 milioni diviso 20 e avrete più o meno la cifra delle perdite russe (75k, per i più svogliati...)