L'ordinarsi nell'effimero dell'apparire del Mondo
Se ogni affermazione del Potere si afferma essere im-mediatamente Falsa (ove con “im-mediatamente” si intende precisamente senza la mediazione conseguente del concetto, dunque a priori rispetto a ogni di essa escussione logica), semplicemente si attribuisce il carattere dell’assoluto al Potere e al suo dire, seppur un assoluto “meontico” o “apofatico”, negativo.
Se ogni P di X = F > ≠ V, per sapere dove dimori il vero, sarebbe sufficiente negare la negazione del vero, finendo col paradosso in accordo al quale se domani Trump dovesse affermare essere tonda la terra, dovremmo trasformarci tutti – noi eterodossi – in terrapiattisti, secondo necessità, in un dominio del pre-logico che sconfina nel “fideistico”. Il Potere non è il Male metafisico, è l’insieme di gesti e azioni, parole e decisioni concrete (ed “ecceitali”) prese da singoli uomini storicamente determinati. Per cui il Bene non è l’anti-potere, il Bene è piuttosto la Mediazione.
Il fulcro del discorso risiede tutto, infatti, nell’espressione – pregna di hegelismo – immediatezza: ogni Predicazione (P) deve essere posta al vaglio della Ragione, cioè mediata da essa, analizzata, indipendentemente dal predicante, cioè a dire indipendentemente dall’essere, il predicante, di sinistra o di destra, ateo o credente, occidentale o orientale, statunitense o russo.
È l’Abc di ogni postura filosofica, ma giova evidentemente rammentarlo, talvolta.
Un piccolo esempio, tratto proprio da quell’estate buia e ormai per fortuna lontana:
O la conflittualità – o anche semplicemente la dialettica – tra Brics+ e Nato, Shanghai Cooperation Organization e G7, Mondo multipolare e Nomos der Erde monadico etc…, si dà, oppure non si dà.
Se non si dà, allora ogni dialettica geopolitica è niente, e le guerre che divampano nell’oggi sono solo l’“inganno dei sensi”, come la molteplicità per Parmenide.
Ma se si dà, e noi pensiamo che si dia, eccome, allora non possiamo pensare che le corporations transnazionali e il sistema usurocratico, piratesco e mafioso della talassocrazia anglosassone sia in lotta con le nazioni antagoniste, e ciò nondimeno si metta con loro in concordia relativamente all’inganno delle masse.
Ovvero, se tanto la Cina e la Russia, l’Iran e Cuba, la Nord Corea e il Venezuela, quanto i Paesi del G7, decidono di effettuare il celebre “lockdown” per contenere l’effondersi di un patogeno virale, allora significa che tale patogeno virale e la sua zoonosi si dà e si sia data. Predicare il Covid e le misure politiche contenitive conseguenti “complotto” per controllarci, dunque orchestrazione di un'unica regia mondiale, che ingloba anche i Paesi nell'oggi in antagonismo purtroppo guerreggiato e caldo, rientra nell’immediatezza di cui sopra. E, im-mediatezza, può essere anche denominata, a-logicità, stoltizia sicché, se si preferisce.
Allo stesso modo, se tanto la Cina e la Russia, l’Iran e Cuba, la Nord Corea e il Venezuela, quanto i Paesi del G7, svilupparono propri vaccini o adottarono vaccini comprati da terzi, parimenti la vaccinazione non fu un complotto.
Fin qui l’analisi politica. Oltre, la minuzia specialistica: vaccini a vettore o a “patogeno”, chiusure parziali o totali, inoculazioni di massa o solo agli immunodepressi, vaccini di Stato o di aziende private, misure di incentivo o misure d’obbligo et cetera specificità post-politiche, tecniche appunto.
Bene, le interpretazioni e le posizioni circa la Global Sumud Flotilla abbiamo l’impressione, leggendo i commenti del mondo antagonista o sedicentemente eterodosso, ricadano nell’im-mediatezza del complottismo senza se e senza ma, nell'a-logicità di posizioni reattive e aprioristiche.
Una certa sinistra (“extra-parlamentare”, DSP segnatamente) svolge il seguente sillogismo: “Greta fu pedina di Soros per il clima; Greta è sulla Flotilla; la Flotilla è tutta una manovra di Soros per destabilizzare il mondo cercando il morto” (ma non si capisce bene come si possa ulteriormente destabilizzare il mondo rispetto a un governo che impunemente uccide ogni giorno decine o centinaia di innocenti, civili, per lo più bambini, nonché attacca nazioni sovrane più o meno una volta al mese, da anni)
Una certa destra (extra-parlamentare, perché la destra di governo, complice del genocidio, direbbe ogni cosa pur di mantenere lo status quo genocidiario, ovvero direbbe e farebbe ogni cosa pur di non turbare il governo israeliano e il suo alleato – nostro padrone – statunitense) dice: “appartengono ai centri sociali, cantano << Bella ciao >>, hanno i rasta, quindi io sono contro di loro perché sono di destra e devo essere im-mediatamente contro ogni predicazione di sinistra, senza se e senza ma”.
Noi scegliamo la Mediazione, die Vermittlung:
Si dà un genocidio? Vero
Siamo a priori contro i genocidi (al di là del “genos” di volta in volta sterminato)? Vero
La Global Sumud Flotilla “rompe le scatole” al governo genocidiario? Vero
Il Governo genocidiario è appoggiato in tutto e per tutto da tutti i governi dei Paesi del G7 (compreso il nostro) giacché colonie degli Usa imperiali? Vero
Decidete voi da quale parte stare, quale sia la parte giusta, la sola e l’unica, indipendentemente dall’avversione per Soros e le sue agende, o per i centri sociali e le loro canzoni (ma anche indipendentemente dall’avversione che potete, a torto o a ragione, percepire, vivendo nella nostre città, italiane ed europee, nei confronti dell’immigrazione islamica).
Noi lo sappiamo, hegelianamente: dalla parte della Mediazione, del Concetto, del Logos, dunque dalla parte della Flotilla, dalla parte dell'umano contro le fiere predatrici, così come un tempo fummo dalla parte dell'umano - del suo re-agire politico e agire scientifico - contro la ferocia del patogeno a-logico, in-umano.