Orizzonte Altro
Diurnalia

L'ordinarsi nell'effimero dell'apparire del Mondo

L’ingresso in Dnipropetrovsk e il bruciore di … stomaco degli inglesi
22 maggio 2025
Quando per una vita ti occupi dei ricevimenti della royal family (“Oh, ecco Lady Winsor, ma che bel tailleur elegante in verde acquamarina”, “guardate il principe, finalmente si affaccia in alta uniforme… e che bel cagnolino ha in braccio la first lady..” et cetera amenità), è normale che se ti chiamano a parlare di geopolitica e strategia militare finisci per fare pubbliche figuracce…

<< In 3 anni di guerra, la grande potenza militare russa ha conquistato il 4% del territorio ucraino >> (Antonio Caprarica, più o meno settimana scorsa, da qualche parte nel mainstream)

Tralasciando il fatto che:

- Siamo al 22%, non al 4%, ma il 22% “trincerato” e militarizzato da oltre 10 anni (il restante 78% non è certo così difeso), e con miliardi anche nostri, cioè dei cittadini europei, perché le sovvenzioni economiche (nonché le infiltrazioni dell’intelligence, degli specialisti, civili e militare etc…) rimontano ad ancora prima del golpe del ‘14;

- che è il 22% che vale (il resto sono campi di grano…);

- che solo uno come Severgnini può pensare che 140 mln di russi vogliano conquistare fisicamente tutto il territorio europeo (farebbero molto prima ad annichilirlo nell’olocausto nucleare per poi passarvi sulle ceneri coi carri armati, visto che loro hanno sistemi di intercettazione antimissile balistico, l’S-400 Prometheus, che intercetta sino a 20 Mach, dunque Macron le sue 200 testatine ogivaloidi le può anche utilizzare per diletto personale, se gli garba.., mentre contro l’Oreshnik, che viaggia a 24 Mach, noi europei non abbiamo alcuna difesa);

- semplicemente la presa di territorio non era lo scopo originario dell’invasione russa, lo sanno tutti (lo è diventato dopo, grazie a noi e alla nostra dabbenaggine miope), ai russi militarmente interessava e tutt’ora interessa anzitutto mettere in crisi la capacità industriale militare dei 40 Paesi Nato, nonché demolire l’esercito di una nazione confinante governata e diretta anche da milizie che odiano visceralmente i russi.

Ecco, pur tralasciando tutto ciò, vorremmo informare il nostro elegantissimo "messo di corte" che ieri la << grande potenza militare russa >> ha varcato il confine amministrativo con l’Oblast di Dnipropetrovsk, mettendo così il “piede” nella 9a regione.

Torni cortesemente a parlare di tartine e rossetti e, se la delezione di Cartagine doveva sempre essere ricordata alla fine di ogni orazione pubblica, ogni volta che si parlerà di UK vorremmo chiosare affermando:

Restituite le Malvinas all’Argentina (e l’Irlanda agli irlandesi).