Orizzonte Altro
Diurnalia

L'ordinarsi nell'effimero dell'apparire del Mondo

La condizione necessaria ma non sufficiente della Verità:
Il caso de Il Fatto Quotidiano
27 agosto 2025
Il Fatto Quotidiano, strutturalmente, pone se stesso nella condizione necessaria – ancorché non immediatamente sufficiente – per offrire al proprio lettorato un’informazione esaustiva e imparziale: la proprietà appartiene ad un’azienda editoriale (la Società Editoriale il Fatto Spa, Seif Spa in breve) che non opera in altri settori e non registra, nel proprio capitale azionario, corporations, banche, società finanziarie etc…

I suoi maggiori azionisti sono, infatti, Antonio Padellaro, il primo direttore del giornale, e Cinzia Monteverdi (l’Ad dell’azienda), entrambi col 16,25% di quota, e Francesco Aliberti (giornalista della testata) 

In quanto “editori puri”, i loro “stakeholder” (cioè coloro a cui devono rendere conto…) sono principalmente i lettori (senz’altro, ospitando advertising, sia cartacee che digitali, hanno una quota di fatturato originante delle aziende inserzioniste, in quello che si chiama canale “business to business”, ma ipotizziamo che la quota sul giro d’affari totale sia minoritaria; inoltre, un inserzionista decide se fare o no pubblicità su un media anzitutto in base alla cosiddetta “reach”, ciò alla diffusione, qualitativa e quantitativa, del messaggio, non già o immediatamente in base al contenuto redazionale accostovi).

Nessun altro giornale italiano – diciamo tra i primi 10 per diffusione – si trova nella medesima condizione, necessaria, ripetiamo, ancorché non sufficiente al Vero.

Per prendere i quotidiani più “celebri”: la testata Repubblica è di proprietà dell’azienda GEDI Gruppo Editoriale Spa, il cui azionista di controllo è Exor N.V., la holding della famiglia Agnelli-Elkann. Il Corriere della Sera appartiene alla RCS MediaGroup, il cui principale azionista è la Cairo Communication Spa (proprietario, tra l’altro, de La 7 di Mentana…), ma con quote anche di Mediobanca (circa il 10%), Unipol, Pirelli, Della Valle (non mi addentro nella “rizomatosi” del gruppo, ma la Cairo Communication Spa dovrebbe essere controllata da UT Communications e UT Belgium Holding, entrambe appartenenti a Cairo).

La condizione di Repubblica e del Corriere (e di tutti gli altri principali quotidiani nazionali) è, pertanto, al contrario del Fatto, necessaria ancorché non sufficiente in negativo, cioè a dire sono nella condizione necessaria al mentire, ma possono non farlo (sappiamo, nondimeno – e con pletora di esempi –, che così non è: mentono e mentono spudoratamente).

Allo stesso modo, il Fatto è nella condizione necessaria alla verità, ma può mentire, consapevolmente o meno, mentire o semplicemente omettere il vero, non disadombrare l'oggettivo.

Relativamente all’Operazione Militare Speciale (che va definita così non per fare “sconti semantici” ai russi, ma semplicemente perché giuridicamente e tecnicamente – per loro che la fanno – il non attribuirvi lo status di guerra implica delle limitazioni, per fortuna degli ucraini e nostra…), il giornale di Travaglio – per sua stessa ammissione pubblica – ha deciso di ignorare completamente le informazione non provenienti da fonti ucraine od occidentali, invece di appropriarsi di tutte le informazioni disponibile e cercare, per ciascuna di esse, riscontri veritativi (o circum veritativi, diciamo pressoché oggettivi, immediatamente autoevidenti).

Veniamo al “casus belli” concreto di questa intemerata contro l’unico organo di stampa che ha posto se stesso, meritevolmente, nella condizione necessaria ma non sufficiente all’oggettività, premettendo che, appunto, questo qui segnalato sia mero epifenomeno di un modo di procedere intrinsecamente fallace.

Bene, ieri, 26 agosto 2025, il Fatto riportava la seguente notizia (foto allegata): “Le truppe russe entrano nel Dnipropetrovsk”.

Noi sappiamo con indubitabile certezza che la notizia ha circa 3 mesi di ritardo… : le truppe russe sono entrate nell’Oblast di Dnipropetrovsk la prima volta attorno al 20 maggio 2025. Ad oggi, l’esercito di Mosca ha conquistato (sive liberato) 7 insediamenti nella regione (ha ripreso ad avanzare dopo l’ultimo giro di valzer delle trattative o presunte tali).

Come possiamo noi saperlo con incontrovertibile certezza? Nel nostro tempo la tecnologia consente di acquisire informazione, con un minimo sforzo, anzitutto intellettuale:

  1. Video di soldati russi geolocalizzati.
  2. Punti di caduta dell’artiglieria ucraina (che difficilmente spara a se stessa….).
  3. Cartografia militare satellitare (anche di fonte ucraina, come Deep State).

Bene, se chiunque può sapere abbastanza facilmente (grazie al lavoro di molti ottimi divulgatori) dove dimori il Vero (e dove “dimorino” al momento le truppe russe...), perché giornalisti professionisti non utilizzano questi canali e queste oggettive informazioni per informare i propri lettori scegliendo altresì di riferire solo quanto affermato da una parte in contesa, tra l’altro da una parte che ha dimostrato, e ripetutamente, di saper mentire come nessuno mai nella storia? (se Trump, invero, ha di recente definito Zelensky il più grande venditore al mondo, ci peritiamo di aggiungere che i venditori sono altresì i più grandi bugiardi… lasciando al lettore il completamento del sillogismo su chi sia il più grande mentitore sulla scena attuale… )

Confidando – “a pelle” – nella buona fede del suo direttore, preferiamo pensare sia semplice pigrizia, magari spacciata per “efficientamento dei processi industriali”.

Ma il risultato non cambia: non ha più alcun senso ormai informarsi presso qualsivoglia organo di stampa nazionale “istituzionale” (leggi “mainstream”), persino se questi ha messo se stesso intrinsecamente al riparo da ingerenze e interessi non strettamente editoriali e informativi.

Anzi, il compito, oggi, di chi ricerca il vero, è diffonderlo per “apofasi”, socraticamente “braccando il sofista, dandogli la caccia”: prendere sicché la catafasi del mainstream e dimostrarla fallace, ovvero negarla, punto per punto, come abbiamo qui tentato di fare.

<< I russi sono a Dnipropetrovsk da 3 mesi e hanno sotto il proprio controllo 7 insediamenti in diverse parti della regione >>, l’altro da ciò è menzogna, propaganda o preclusione aprioristica al Vero, come nel caso qui esemplificativamente in esame