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L'ordinarsi nell'effimero dell'apparire del Mondo

Dove sono finiti i "lettori" del Corriere della Sera?
La relazione di proporzionalità torricelliana tra innalzamento della propaganda e riduzione del lettorato
24 ottombre 2025
Secondo Ads (Accertamenti Diffusione Stampa), l’ente ossia di certificazione della tiratura e della diffusione della stampa quotidiana e periodica di riferimento per l’Italia, nel 2010 il Corriere della Sera vendeva, quanto all’edizione cartacea, 437.869 copie; nel 2015, 281.711; nel 2020, 173.787; nel 2024, infine, le copie vendute sono scese a 118.398. Secondo le ultime stime, nel 2025 il trend inesorabile della decrescita, congetturiamo non troppo felice, continua.

2024

118.398

2023

131.857

2022

147.885

2021

157.725

2020

173.787

2019

195.492

2018

207.867

2017

217.219

2016

253.525

2015

281.711

2014

304.580

2013

352.765

2012

398.089

2011

435.384

2010

437.869

 

Nel 2010, una copia del Corriere costava circa 1,3 euro, mentre oggi ne costa 1,5. Ovvero il prezzo è aumentato del 15%, mentre le vendite in volume sono diminuite del 73% in 15 anni. Possiamo congetturale, pertanto, che i proventi siano calati del 68,8% circa.

437.869*1,3 = 569.230

118398*1.5 = 177.597 (-68,8%)

Nessun’altra azienda con un crollo così drastico e continuo dei profitti sarebbe sopravvissuta.

Come del tutto evidente, il Corriere della Sera è un elemento di un sistema aziendale editoriale complesso, che fa capo a RCS. L’ultimo bilancio disponibile dell’azienda ( https://www.rcsmediagroup.it/wp-content/uploads/doc/2025-08/Relazione-Finanziaria-Semestrale-al-30-giugno-2025.pdf ) riporta, a pagina 15, una diminuzione su base annua (30/06/2025 Vs 30/06/2024) dei ricavi editoriali (cioè esclusi i ricavi pubblicitari e di altro tipo), per il settore quotidiani, del 4,4%.

Nondimeno, una realtà editoriale complessa non esiterebbe ad eliminare dal proprio portfolio una testata in costante perdita di lettori paganti da 15 anni.

Certo, il Corriere della Sera è un brand storico, ma business is business… e qualunque brand di consumo, per quanto iconico, sarebbe già stato soppresso da tempo.

Bene, cosa vogliamo intendere con tutta questa premessa? Semplice: lo scopo della diffusione del Corriere della Sera non può essere quello del profitto di impresa.

Dobbiamo sicché andare a ricercarvi altri téloi, rammento, con Aristotele, come sia la causa finale la regina orientante ogni causazione nel mutamento.

La risposta politicamente corretta sarebbe: nonostante sia in perdita costante da 15 anni, svolge una funzione sociale elettiva, di informazione dell’opinione pubblica circa gli eventi occorrenti in Italia e all’estero, così da consentire ai cittadini di esercitare con coscienza, preparazione documentale e spirito critico, il loro esercizio politico democratico.

Osiamo essere più sintetici, e meno ironici…: lo scopo del Corriere – per cui continuerà a esistere, anche se dovesse essere acquistato solo da Mieli, Fontana, Serafini, Severgnini, Rampini e parenti – è la Propaganda, la sana e vecchia propaganda istituzionale da Istituto Luce che risulta ancor più erosiva delle suddette coscienze critiche giacché veicolata col cremisi curule della maestà appunto percepita giacché istituzionale.

<< È il Corriere, non può mentire, dai!, come il Financial Times, esiste da 150 anni! >>

Mentiva allora, con Albertini, al tempo del Fascismo, mente ora, con Fontana, al tempo dell’oligarchia finanziaria anglosassone. Il Corriere è sempre stato l’espressione della cosiddetta Borghesia, allora come ora, l’unica differenza, forse, è che tale classe sociale servita allora era prevalentemente autoctona e italofona, oggi straniera e anglofone.

Per dare corpo alla nostra tesi ardita, proviamo ora a contro-leggere l’ultimo pezzo del già citato Rampini, veramente paradigmatico in tal senso:

<< Dov'è finito il «genio» di Putin? >>, 23 ottobre

<< Forse perché i leader delle democrazie ci esibiscono tutti i loro difetti, talvolta mostruosi, di riflesso abbiamo tendenza a sopravvalutare i dittatori >>.

Propaganda 1: usare categorie improprie, infondate, arbitrariamente attribuite. Macron governa col 5% dei consenti, se esce a fare la spesa non scortato, al folla lo lincia inferocita come neppure Maria Antonietta nel 1789… Putin è amato così tanto dal suo popolo che se non ci fossero i terroristi (anglosassoni, mandanti, e picciotti di varie nazionalità) potrebbe passeggiare tra la folla festante come il Papa. Decidete voi chi sia il dittatore e chi il demo-cratico o almeno l’amato dal popolo.

<< Di Putin, spesso si è parlato come di un genio>>.

Credo non si possa dire altrettanto di te…

<< Forse una certa abilità tattica gli va riconosciuta, è vero. Ancora di recente era sembrato un maestro di astuzia. Al vertice di Anchorage aveva incassato un bel tappeto rosso, i riguardi di Trump, la legittimazione di un trattamento che restituiva alla Russia il rango formale di una superpotenza, quasi alla pari con l’America >>.

La Russia è una superpotenza, mentre la tua America sta con le pezze al culo… e le bretelle logore.

<< In cambio non ha poi concesso niente, come si è scoperto col passare delle settimane. Invece della tregua gli attacchi russi si sono perfino intensificati ed è salito il bilancio di vittime civili >>.

Ha concesso di non “sventrare” l’Ucraina come potrebbe fare in 5 minuti.

<< Quel successo tattico di Putin è stato di breve durata. Ora l’Amministrazione Trump vara sanzioni pesanti e anche sulle forniture di armi all’Ucraina si spinge ben oltre quel che fece l’Amministrazione Biden. Forse Putin è un tattico brillante, ma come stratega? Sintetizzo qui la serie di disastri che lui si è auto-inflitto o ha inflitto al proprio paese: dall’economia alla geopolitica alla sicurezza militare, l’elenco è lungo >>

Alert propaganda 2: che le sanzioni siano pesanti (ed efficaci) è pura retorica congetturale, ipotesi prospettica. Infatti, che lo siano realmente, lo vedremo, ma, per l’intanto, considerando che le sanzioni di Draghi avrebbero dovuto mandare la Russia in default nel tempo in cui un Oreshnik incenerisce, non so, Londra o NY…, e considerando che, al contrario, il PIL della Russia è cresciuto di oltre 10 punti percentuali in 3 anni (cosa che alI’Italia succedeva forse negli anni 60…), penso che da quelle parti possano dormire tranquilli. Non so dalle nostre, stante la produzione industriale italiana come la tedesca essere in caduta libera quanto le vendite del Corriere della Sera.

Ma attenzione perché qui il climax della puttanata sta per raggiungere vertici orgasmatici:

<< Parto dall’aspetto bellico. Alla vigilia del 24 febbraio 2022 (invasione dell’Ucraina), la Russia aveva di fronte una Nato dormiente, sotto-dimensionata, con organici militari inadeguati e arsenali semivuoti >>

Io direi che gli arsenali sono vuoti adesso…  mentre i suoi sono più pieni adesso di prima…

<< Da allora cos’è accaduto? La Nato ha acquisito due nuovi membri rilevanti, Svezia e Finlandia >>.

I temibilissimi vichinghi… peccato che non siamo nel XI° secolo e i 2 eserciti assieme valgano 1/8 dell’esercito turco febbricitante…

<< Trump ha ottenuto impegni di aumento di spesa fino al 3,5% e in prospettiva fino al 5% del Pil >>.

Me cojoni! Ma a quale prezzo?? Questa storia dei soldi è una fissazione tipicamente Occidentale. Se un carro armato Leopard costa 30 milioni di euro, mentre un carro russo 4 mln, è evidente che, a parità di spesa, i russi metteranno in campo 7 carri e qualcosa contro 1 carro della Nato, a meno che Rampini non pensi di sparare banconote da 100 Usd…

Il riarmo va a tutto vantaggio dei fondi finanziari – tanto amici di Rampy – che investono nelle fabbriche d’armi, prevalentemente americane, produttori che hanno alzato e viepiù alzeranno i prezzi di produzione, aumentando la domanda e la di essa cogenza, non ai popoli. Saremmo parimenti vulnerabili, solo più poveri, come coloro che sono stati derubati. Molto semplice.

Se non ci credete, cercate qualsiasi militare o esperto militare e chiedetegli: l’Italia è in grado di fermare l’Oreshnik, l’Avangard, il Sarmat? Vedrete che vi risponderà: “no, il nostro migliore sistema difensivo, il Samp/t, in Ucraina non fermava neppure i Geran 2 e 3, figuriamoci gli Iskander e i Kinzhal …, non parliamone proprio dei vettori summenzionati. Inoltre, di 5 che ne avevamo, 3 li abbiamo dati all’Ucraina, tutti distrutti dai russi. Attualmente, ancora, il miglior sistema antimissilistico occidentale, il Patriot, ha un tasso di intercettazione del 6% contro i vettori usati dai russi, cioè a punto i droni pesanti Geran e i missili balistici e quasi balistici. Ergo, se iniziano a far volare gli Oreshnik possiamo solo pregare gli dei di non soffrire”. “Ma allora questi irresponsabili stanno mettendo a rischio le vite di 55 milioni di italiani per i loro interessi e gli interessi dei loro padroni?” “No, per difendere la democrazia occidentale, la libertà, il Bene, Pokrovsk (ancora per pochi giorni), Odessa nel 2026”. “Ma io non voglio bruciare vivo e vedere la mia famiglia bruciare viva per lasciare Pokrovsk ai nazisti e gli oligarchi sionisti, consentire all’agenda del Nuovo Ordine Mondiale di invalersi totalmente e a Black Rock di ottenere plusvalenze sugli investimenti azionari delle fabbriche di armi!”. Da questo semplice ipotetico dialogo – dalla volontà di evitarlo e indurre così una maieutica presa di coscienza nella collettività (che, minacciata di morte, scenderebbe in piazza, non contro i russi, bensì contro coloro che li mettono a serio rischio di morte – per la filiera degli interessi suddetti, a cui aggiungiamo le briciole elargite ai politici, famigliari, faccendieri, accoliti e porta borse vari – senza neppure avere minimamente gli strumenti tecnici per difenderli), discende tutta la narrazione degli scribacchini prezzolati, una danza contrappuntistica tra “i russi combattono con la pale e smontano le lavatrici per rubarne i chip” a “dobbiamo frugarci per riarmarci perché siamo minacciati”.

<< La Germania ha annunciato piani di riarmo, che nella realtà saranno lenti e difficili, ma costituiscono comunque il più grave pericolo per la sicurezza della Russia alla luce di tutta la storia del Novecento  >>

Qualcuno mostri al nazi-Rampy l’immagine della bandiera rossa sventolante sopra il Reichstag…

<< L’Ucraina ha mobilitato 800.000 soldati che oggi sono nei fatti “la difesa comunque europea”: combattono per fermare l’avanzata russa, e da quattro anni riescono a non soccombere davanti a un esercito molto più grosso >>

Propaganda 3, 4, 5, n… : non ha mobilitato, ha sequestrato la gente per strada, torturandola e spedendola al fronte con la forza, dopo pochissimi giorni di addestramento… e ha mandato al macello almeno 1,7 milioni di loro, a cui evidentemente l’eroico Leonida Rampini non pensa. Noi sì.

I russi hanno complessivamente su 1.300 km di fronte non più di 700 mila soldati, di cui 1/3 operativi contemporaneamente in prima linea (1/3 di riserva, 1/3 per gestire la logistica). Certo, ne hanno milioni in Russia, ma se non li dispiegano è pura propaganda affermare che stiano fermano un esercito più grande…

<< Economia. Fino al 22 febbraio 2022 Putin campava di rendita sulla geniale intuizione dei suoi predecessori sovietici: rendere l’Europa dipendente dall’energia russa era una polizza vita per il suo regime […]. Sia pure con estrema riluttanza, l’UE sta recidendo quasi tutti i legami energetici con Mosca >>.

Propaganda 6: i russi ci vendono ancora il loro gas, attraverso i trader (per cui noi lo paghiamo più di prima) e, se un domani dovessimo decidere di ulteriormente suicidarci comprando a 100, dagli yankee, quando prima compravamo a 10, dai russi, non si capisce perché sia Putin il fesso e non noi….

<< Sta perfino decidendosi a sequestrare i beni russi nelle sue banche >>.

Si chiama furto…. Atra zappa sui piedi: nessuno più investirà in Europa… metti che domani il Qatar non voglia far sposare i gay: avendo l’Ue già dimostrato di rubare i soldi dei cittadini le cui nazioni agiscono politicamente in modo non allineato ai diktat di Bruxelles, quale propensione all’investimento avranno i qatarioti?

<< Avendo perso l’Europa, Putin ha dovuto gettarsi nelle braccia della Cina e dell’India come maggiori acquirenti della sua energia fossile. Brutto affare. La Cina sta colonizzando l’economia russa, ha atteggiamenti di una prepotenza che l’Europa occidentale non si è mai sognata >>.

Qui la propaganda si fa delirio. Non lo si può seguire, almeno da sobri…

L’ultima parte – che vi risparmio – sulla geopolitica, non fa altro che rimenarla sul topos dell’isolamento russo. La verità, anche qui, è che gli autoisolati siamo noi, semplicemente, pregni di superbia e di autoreferenziale suprematismo, non ce ne accorgiamo neppure, come quello che non va a una festa credendo di fare lui un torto ai 50 che alla festa si stanno divertendo: 7 miliardi di persone ci odiano, e ci chiederanno conto delle nostre malefatte, ruberie, depredazioni, ipocrisie, doppi standard, genocidi e scempiaggini propagandistiche varie.

Citiamo solo la clausola, per terminare in battuta:

<< Il bilancio complessivo per il “genio di Mosca” continua a peggiorare >>

Speriamo non peggiori come il bilancio del Corriere della Sera….

Nondimeno, se preferisci, possiamo chiedere a Karaganov qualora fosse disponibile a subentrare per i prossimo 20 anni, ma, temendo purtroppo di te resterebbero solo le bretelle ormai logore, e niente di noi e dell’organico tutto, non ce lo auguriamo affatto.